
Lazio, Isaksen e quella sliding door estiva con Stengs: ecco come è andata
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I FATTI - Stengs era stato individuato mesi fa dalla dirigenza biancoceleste come uomo di esperienza, ma comunque ancora relativamente giovane (compirà 27 anni a dicembre), nel pieno quindi della sua maturità calcistica, ideale per sostiuire un pezzo importante come Felipe Anderson in attacco. Per arrivare a lui, Lotito e Fabiani erano disposti a mettere sul piatto il cartellino del giovane talento danese rimasto inespresso nella travagliata stagione con Sarri e Tudor in panchina. Piaceva però molto al club di Rotterdam e quindi uno scambio con conguaglio economico sembrava una strada percorribile. In realtà però a un accordo sulle cifre esatte della valutazione dei due calciatori non si arrivò mai. E comunque tanto Isaksen, che non era mai stato troppo convinto della destinazione, quanto il tecnico nuovo arrivato Baroni, ben poco convinto che la squadra ne avrebbe guadagnato qualcosa da questo scambio, non erano particolarmente entusiasti del trasferimento. Alla fine non se ne fece nulla ed è stato un bene per la Lazio.
INFORTUNI - Mentre Isaksen ha man mano trovato la sua dimensione e, da un certo punto della stagione in poi, ha iniziato a far valere i suoi numeri, Stengs è invece finito in un loop senza fine di guai fisici. Un problema al ginocchio lo ha costretto addirittura all'operazione chirurgica e questo gli ha fatto perdere di fatto metà girone di Champions e praticamente tutte le gare d'andata nel campionato olandese. Poi una volta rientrato, neanche il tempo di riprendere confidenza col terreno di gioco che è sopraggiunto un nuovo infortunio, stavolta di natura muscolare, alla coscia. Tornato a febbraio, in tempo per eliminare il Milan dalla Champions League, poco dopo si è rifermato per un problema alla caviglia che lo ha tenuto fuori nelle ultime sei partite di campionato. Un calvario, quindi, dal quale la Lazio è riuscita a rimanere fuori.
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