
Milan, strano caso a Udine: esce Maignan e gioca il secondo tempo senza capitano, cosa dice il regolamento
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L’EPISODIO – Ma riavvolgiamo il nastro: è il nono minuto della ripresa quando Mike Maignan, portiere e capitano del Milan, lascia in campo in barella dopo il violento scontro con Alex Jimenez. In quella concitata e preoccupante fase, nessuno si è accorto – nemmeno la direzione arbitrale – che l’estremo difensore francese ha ancora la fascia di capitano indossata sul braccio sinistro. Nulla di male, chiaramente, anche perché in ogni panchina ce n’è sempre una di riserva. Sulla distinta ufficiale del Milan, il vice capitano designato è Theo Hernandez che, tuttavia, nella concitazione del momento e nella massima preoccupazione nei confronti dei propri compagni di squadra, non ricorda di chiedere la fascia. E così il Milan gioca il secondo tempo senza un capitano riconoscibile (che tra l’altro segnerà e verrà successivamente sostituito). Anche dopo il cambio, né Tomori né Gabbia vestono la fascia e si prosegue così sino al fischio finale.
NESSUNA SANZIONE – Una dimenticanza, come dicevamo, sfuggita persino all’arbitro Sacchi e alla sua squadra. Ma cosa spiega il regolamento del gioco del calcio in questo caso? La regola 4 al comma 2 (“Equipaggiamento obbligatorio”) è chiara: il capitano deve indossare la fascia. Un dato di fatto che viene anche sottolineato dal noif della FIGC all’articolo 72 (“Tenuta di giuoco dei calciatori”): il capitano deve portare la fascia quale segno distintivo. Il motivo? La fascia rende riconoscibile a tutti, arbitri e avversari compresi, chi sia il capitano. Durante Udinese-Milan c’è stata questa dimenticanza, ma è davvero complesso rilevare un possibile dolo da parte del Milan. Infatti, sarebbe dovuto essere il direttore di gara Sacchi a dover rilevare la mancanza di un calciatore con la fascia al braccio. Per questa ragione, ricorda anche La Gazzetta dello Sport, il Milan non rischia alcuna sanzione.
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Ci sarà stato il tenente