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    Lukaku e Conte sfidano l'Inter, da eroi a nemici. E il calendario per lo Scudetto sorride quanto mai al Napoli

    Lukaku e Conte sfidano l'Inter, da eroi a nemici. E il calendario per lo Scudetto sorride quanto mai al Napoli

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Lukaku e Conte sfidano l’Inter. Proprio loro, gli eroi dello scudetto pre Inzaghi, oggi sono ufficialmente diventati i rivali unici. Che bella storia di calcio e di vita - seppure un po’ crudele. Che bel racconto, questo campionato equilibrato dopo tempi di fughe solitarie.

    Il fascino romantico della sfida a distanza di anni e di bandiere non deve però distrarre dalla concretezza  

    Dieci assist più dodici gol: queste sono le statistiche, non banali, di Romelu Lukaku. Che non sarà più l’attaccante dominante dello scudetto interista, come si sente dire, ma con 10 assist più 12 gol (è giusto riscriverli, certi numeri) è determinante per le speranze di scudetto napoletano.

    Conte doveva fare a meno degli squalificati Di Lorenzo e Anguissa, più l’infortunato Buongiorno. Gli assenti si sentono, i presenti anche. Meret vive una serata tranquilla, a parte il primo quarto d’ora di paura. A parte qualche sbavatura, Mazzocchi se la gioca con impegno e grinta. Rrahmani e Juan Jesus semplificano tutto, anche troppo. Peccato davvero l'infortunio del brasiliano: stagione finita, urge il rientro di Buongiorno. Olivera gioca in amministrazione controllata. Gilmour non è Anguissa, ma nemmeno uno che sfigura in questo Napoli. Invece Lobotka non è quello di Spalletti, ma non sfigura nel contesto “contiano”. E il centrocampo si completa con McTominay tuttofare: corre e rincorre, imposta e conclude.

    Politano ha l’icona al 100%: sempre attaccato al caricabatterie. Lukaku ha dalla sua la forza dei numeri (gol e assist) più la forza pura del centravanti bodyguard per tutti i compagni. Infine Neres: in verità dimenticato a sinistra, come se il Napoli preferisse giocare sul piano inclinato dalle parti di Politano.

    Il Napoli supera dunque lo stress test della mini rincorsa differita sulla capolista. I punti restano tre, come gli appuntamenti interisti attorno alla gita pre-Pasquale che Antonio Conte ha in programma sabato a Monza. Invece Inzaghi ha la trasferta di domenica a Bologna, preceduta dal Bayern che non è un ramoscello d’ulivo e dal derby di Coppa Italia che non assomiglia mai a una scampagnata di Pasquetta.

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    Mario Rampino
    Mario Rampino

    "sorride sulla carta" se non ci sono altri infortuni e l'inter riesce ad eliminare il Bayern vinc...

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