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    Ten Hag: "Io e il Manchester United siamo una cosa sola". Ma Allegri è pronto in caso di esonero

    Ten Hag: "Io e il Manchester United siamo una cosa sola". Ma Allegri è pronto in caso di esonero

    • Redazione CM
    La pressione su Erik ten Hag monta in maniera considerevole. La pesante sconfitta interna contro il Tottenham nell'ultima giornata di Premier League (0-3) ha posto ancora di più l'attenzione sulla posizione dell'allenatore olandese, che a partire dal match di domani contro il Porto in Europa League dovrà dimostrare di avere ancora la squadra dalla sua parte. Reduci dal deludente pari contro il Twente e contro un avversario sorprendentemente sconfitto sul campo del Bodo Glimit, Red Devils e Dragoes si contendono 3 punti molto importanti per la classifica della prima fase, col peso della responsabilità che oggi grava soprattutto sul club inglese e sul suo timoniere.

    Interpellato da Sky Sports sui rumors che lo vedrebbero a forte rischio esonero in caso di doppio flop contro Porto e Aston Villa – prossimo avversario in campionato – ten Hag ha risposto così in conferenza stampa: “Non sono in ansia. Siamo tutti dalla stessa parte. Questa estate abbiamo creato una grande compattezza con la proprietà e la dirigenza. Stiamo tutti quanti tenendo fede a quel patto”. Parole normali e legittime, per provare a fare quadrato nel momento più complicato – la vittoria non arriva dal 7-0 al Barnsley in Carabao Cup e manca da tre partite consecutive – amplificato dalle sonore lezioni incassate da dirette concorrenti come Liverpool e Tottenham ad Old Trafford. Il pubblico di casa, già fortemente critico sulla stagione passata dell'ex allenatore dell'Ajax (la seconda e quindi, idealmente, quella della consacrazione), è già in fibrillazione e punta il dito su un gruppo privo di leadership e di un'identità tattica chiara. Che anche nell'ultimo mercato non ha lesinato sugli investimenti in entrata, mettendo sul piatto circa 200 milioni di euro.

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    E così tornano prepotentemente attuali le voci su un possibile avvicendamento nel caso in cui i risultati non cambiassero rapidamente. E in particolare quelli sulla sponsorizzazione che una leggenda come Sir Alex Ferguson starebbe portando avanti in favore di Massimiliano Allegri. In attesa della giusta occasione dopo la traumatica separazione dalla Juventus e soprattutto di una sfida per rivitalizzare la sua carriera. Legato al club bianconero fino a giugno 2025, il tecnico livornese percepisce tuttora un compenso di 7 milioni di euro netti più bonus, cifra inferiore ai 10 che ten Hag guadagna oggi al Manchester United. In Premier League, oltre a potersi confrontare con alcuni dei migliori allenatori nel panorama mondiale, Allegri avrebbe dunque l'opportunità di mantenere standard molto alti in termini di ingaggio. Quelli che né Milan né Roma, le due società alle quali è stato accostato nelle passate settimane, gli avrebbero potuto garantire.

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    Contro il Porto, ten Hag si gioca il primo match point per salvare la panchina e potrebbe pure non bastare. Distante già 8 punti dalla vetta della classifica, 6 dalla zona Champions League, sarà soprattutto la trasferta sul campo del lanciatissimo Aston Villa di Unai Emery ad essere il termometro della situazione. Un ulteriore fallimento non sarebbe tollerato dai vertici del Manchester United, rassicurazioni di prammatica a parte. E Allegri inizia a scaldare i motori.

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