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  • Napoli, 20 anni di De Laurentiis: lo scudetto in albergo, la vittoria, il duello con la Juventus e i colpi sul mercato

    Napoli, 20 anni di De Laurentiis: lo scudetto in albergo, la vittoria, il duello con la Juventus e i colpi sul mercato

    • Giovanni Annunziata
    Era il 10 settembre 2004 quando Aurelio De Laurentiis diventava il nuovo presidente e proprietario del Napoli. Ne sono accadute di cose, con i tifosi azzurri che hanno potuto vedere la loro squadra del cuore rinascere dopo il fallimento e riuscire a ritrovare lo Scudetto ben 33 anni dopo l'ultima volta. Non è finita qui, assolutamente, perché oggi il Napoli è tra le principali squadre italiane e inizia ad avere anche una certa risonanza a livello internazionale.

    PERCORSO E SUCCESSI - Ripartire dalla Serie C non è stato semplice, ma alla lunga i risultati sono arrivati. Il primo è stato nella seconda stagione, quando il Napoli veniva promosso in Serie B, dove c'è stato solo un anno prima del ritorno definitivo in Serie A. Lì è iniziata la vera e propria risalita, che ha portato acquisti lungimiranti da parte del presidente. Nel 2010/11 il terzo posto da cui emerge il ritorno in Champions League. Poi il primo trofeo da presidente della SSC Napoli: il 20 maggio 2012 la vittoria in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Due anni dopo si è ripetuto, è arrivata la seconda Coppa Italia (contro la Fiorentina), seguita dalla vittoria della Supercoppa italiana contro la Juventus a Doha. Tanta concentrazione sul campionato, perché l'ambizione più grande era tornare ad alzare il trofeo per lo scudetto. Tanti secondi posti nell'arco degli anni, diventando la principale antagonista della Juve che vinceva. Proprio i bianconeri sono stati battuti in finale di Coppa Italia nel 2020. Il successo più grande del Napoli di De Laurentiis, però, risale alla stagione 2022/23, quando dopo 33 anni è stato riportato lo scudetto ai piedi del Vesuvio. Un risultato storico, è anche la prima vittoria in campionato senza Maradona e il premio ad una squadra che da anni ormai è ai vertici del calcio italiano.

    I PROBLEMI - Ce ne sono stati di passaggi a vuoto in questi 20 anni di presidenza. E si parte dalla fine, dalla gestione post scudetto. Perché in seguito alla grande vittoria c'è stato un vero e proprio fallimento: il Napoli nella stagione 2023/24 è arrivato decimo e quest'anno non parteciperà a nessuna competizione europea. Frutto di un'eccessiva sicurezza nel poter andare avanti senza sostituti di un certo spessore dopo l'addio di Spalletti, Giuntoli, Kim, ma anche Lozano ed Elmas. Un'altra delusione che ha portato fino a questo punto risale al 2018, quando ci fu quel famoso scudetto perso in albergo. Il Napoli di Sarri era pronto al sorpasso alla Juventus e seguì la gara dei bianconeri a San Siro contro l'Inter dal ritiro a Firenze, in hotel. La Juve vinse 3-2 con tantissime polemiche arbitrali e una conseguenza fu un netto ko per 3-0 contro la Fiorentina il giorno successivo per Insigne e compagni. Parlando di polemiche non si dimentica la Supercoppa del 2012 a Pechino, dove trionfarono i bianconeri ai supplementari, ma dopo una doppia espulsione di Pandev e Zuniga. Se va recriminato qualcosa in particolare a De Laurentiis in questi 20 anni di presidenza è la questione settore giovanile. Non sembra puntarci in maniera decisa come altri club di spicco in Serie A. Infatti quest'anno, per la seconda stagione consecutiva, il Napoli si ritrova ad affrontare il Campionato Primavera 2, ovvero la Serie B dell'under 19.

    GLI ACQUISTI PIÙ IMPORTANTI - De Laurentiis nel corso di questi vent'anni ha portato con sé una critica molto diffusa, ovvero di presidente che non investe abbastanza sul mercato. Da un lato, essendo il Napoli una società autofinanziata, sarebbe anche comprensibile. Dall'altro, però, arrivano gesti che smentiscono il tutto. Perché di campagne acquisti con i fiocchi ce ne sono state e l'ultima sessione di mercato ne è l'esempio: 150 milioni di euro sborsati per dare a Conte la miglior rosa a disposizione. Con stipendi non di poco conto, partendo proprio da Conte che ha un ingaggio da 7 milioni di euro a stagione, fino ad arrivare al nuovo centravanti Lukaku che ne guadagna 6,5 l'anno. L'acquisto più importante è quello di Victor Osimhen, costato nel complesso circa 70 milioni di euro. Al secondo posto c'è Lozano, costato quasi 40 milioni. Così come Higuain e Buongiorno. Con l'argentino, però, è stata fatta una super plusvalenza, quando nel 2016 fu venduto alla Juventus per 90 milioni di euro. Un percorso importante quello di De Laurentiis alla guida del Napoli. E non sembra avere intenzione di fermarsi, perché - come detto - gli ultimi due mesi sono stati per la costruzione di un Napoli forte e ambizioso. Vent'anni di presidenza e ancora tanta strada da voler fare.

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    Interista mafioso
    Interista mafioso

    33 anni dopo l'ultima volta? ma se i primi due scudetti del napoli sono stati vinti dalla precede...

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