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"Ingiocabili": il gol di Lautaro suggerisce il ricordo di Milito, l'Inter è sulla traiettoria del 2010
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A parte un quarto d’ora di pura sofferenza nella ripresa, l’Inter ha esibito una prestazione di purissima classe. Da grande squadra, guidata da un allenatore che dovrebbe fidarsi di più delle seconde linee - va detto -. Ma va pure dato atto a Inzaghi di aver creato un gruppo meraviglioso, coraggioso e unito. E oltre al gruppo c’è di più, perché in certe notti di Champions i nerazzurri esibiscono un calcio di altissimo livello sia estetico che di sostanza.
Giudizi sparsi sui singoli. Sommer sembra piccolo ma invece è gigantesco in tutto quel che fa, sia in porta che in uscita. Gran figura di Pavard senza sentire il peso dell’ex. Acerbi perde Kane solo una volta, e per sua fortuna l’inglese allarga sul palo anziché in porta. Bastoni dominante dietro che fa rima con intraprendente in avanti. Sulle fasce Darmian in gestione da una parte e Carlos Augusto esuberante dall’altra. Il trio di centrocampo non tradisce. Barella fa e disfa, Cahlanoglu dirige e tira, Mihktaryan onora la definizione autografata qualche mese fa: “Siamo ingiocabili”. Giocano, eccome, da “ingiocabili” i due davanti. Thuram si sbatte su ogni pallone, in verità non sempre adottando la scelta giusta. Lautaro gioca invece da campione puro e completo. Prima si sacrifica da generoso altruista, poi segna da splendido solista, quindi torna a combattere a tuttocampo.
La meraviglia di Lautaro-gol suggerisce il ricordo di Milito, quindici anni fa, sempre contro il Bayern, nell’anno magico del Triplete. Certo, è ancora presto per viralizzare la suggestione 2010-2025. Ma l’Inter è sulla traiettoria…
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