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    Violamania: Zaniolo non è Kean, Adli non è in forma. Contava vincere, ma la Fiorentina si porta qualche dubbio

    Violamania: Zaniolo non è Kean, Adli non è in forma. Contava vincere, ma la Fiorentina si porta qualche dubbio

    • Filippo Caroli
      Filippo Caroli
    Sia ben chiaro: uscire con una vittoria da una trasferta europea è un risultato che non è mai banale. Soprattutto se ti trovi a giocarti l'accesso alla top 4 del torneo, qualsiasi esso sia. Per di più, la Fiorentina ha trionfato in un campo che, come recitava un comunicato dello stesso Celje, stava vivendo la serata più importante della propria storia. Con tutto il carico di motivazioni che questo ha rappresentato per gli sloveni. Fatta questa doverosa premessa, però, bisogna anche constatare che la Fiorentina scesa in campo ieri sera è stata tutt'altro che convincente nella prestazione. Considerando il fatto che l'intera rosa del Celje vale più o meno quanto il solo cartellino di Colpani.  

    GREGARI RIMANDATI - Una prova in controtendenza con quanto visto nelle ultime partite di campionato della Fiorentina, che ha fatto vedere ottime cose contro tre big di Serie A come Juve, Atalanta e Milan. Che il turnover abbia pesato parecchio nel rendimento nettamente inferiore rispetto alle ultime uscite? Viene da rispondere spontaneamente di sì. Perché Moreno a tutta fascia è un esperimento toalmente bocciato e perché Beltran sembra più utile a gara in corso, ma sono soprattutto due i giocatori ad aver deluso. Parliamo di Adli e Zaniolo. Il primo, dopo una prima parte di stagione da titolare inamovibile, continua a dare l'impressione di essere in netto ritardo fisico. Là davanti, poi, le cose non sono proprio andate.

    MANCANZE - In un mercato di gennaio che ha rinforzato nettamente la rosa, è emersa ffin da subito una lacuna evidente: la mancanza di un vice Kean. E per quanto si possa premiare il suo impegno, Nicolò Zaniolo in quella posizione non riesce proprio ad ingranare. Insomma, la missione è stata compiuta, ma non senza lasciare qualche graffio sotto la pelle. La Fiorentina torna dalla Slovenia con il bottino pieno, è vero, ma anche con qualche dubbio nascosto tra le pieghe di una prestazione opaca

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