Calciomercato.com

  • Getty Images
    Leao rimette il Milan sulla cartina d'Europa. E adesso criticatelo ancora

    Leao rimette il Milan sulla cartina d'Europa. E adesso criticatelo ancora

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Theo vola, Giroud segna e Maignan para: il Milan batte il Paris-Saint Germain e torna in corsa per gli ottavi di Champions. E poi c’è Leao, gigantesco. Per una volta, l’imitazione è migliore dell’originale Mbappé. È il portoghese a rimettere il Milan sulla cartina d’Europa. PSG in vantaggio, lui lo rimonta da solo. Prendersela ancora con lui sarà dura per tutti. Costruisce il pareggio con un’azione mostruosa, strappa il pallone agli avversari nella metà campo del Milan, riparte inseguito da 3 giocatori, libera al tiro Giroud e poi è il più lesto, peraltro in rovesciata, ad arrivare sulla respinta di Donnarumma. È l’1-1 che strappa il Milan dall’incubo e gli ridà un gol in Europa dopo 5 partite a digiuno.

    La lezione dell’andata a qualcosa è servita. Pioli gioca col doppio mediano (Musah più Reijnders) e 3 uomini dietro Giroud, larghi Leao e Pulisic e Loftus-Cheek “finto 10”, a tutto campo su Ugarte, anima del gioco parigino. La mossa funziona: Leao ha i suoi spazi, Pulisic anche, solo che a differenza del portoghese sbaglia tutto il possibile.

    Milan e PSG fanno a cazzotti, il primo tempo è bellissimo e intenso, un colpo per uno, i gol, la traversa di Dembelé, le parate di Maignan su Mbappé, ma anche gli errori di Loftus-Cheek e Musah, il tuffo di Donnarumma sulla punizione dal limite di Tomori. Il Milan tiene testa a una squadra che solo 2 settimane fa l’aveva umiliato.

    Loftus-Cheek gioca una grande partita, tampona e riparte, sono chili importanti ritrovati da Pioli, ma ha sulla coscienza il gol di Skriniar (che marcava a uomo sull’angolo, ma lo perde nel momento in cui Marquinos spizza il pallone sul primo palo) e prima ancora e ancora più grave la prima palla-gol della partita, costruita manco a dirlo da Leao, che lui di piatto destro spreca invece alto e malissimo.

    Ripresa meno intensa, con meno cazzotti, ma c’è quello pesante e vincente di Giroud, innescato dalla sgasata con cross di Theo Hernandez e volo manco a dirlo sulla testa di Skriniar, un gol col sapore del derby, che esalta la bolgia di San Siro, già surriscaldata di suo per gl’insulti costanti a “dollarumma”. L’ex tanto odiato è decisivo sulla punizione di Theo e più ancora sul destro arcuato di Okafor, entrato al posto dello stremato Leao. Così Luis Enrique resta in partita fino in fondo, cambiando uomini e atteggiamento, diventando padrone di campo e pallone, ma creando molto meno pericoli di quanto si potesse pensare. La strada per l’Europa resta in salita, ma almeno è tornata a essere qualcosa in più di un sogno. Prossima tappa, il Dortmund di nuovo a San Siro.
    @GianniVisnadi
     
     

    Altre Notizie