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Ausilio tuona contro i giocatori, ma la colpa è anche sua. Mancini aveva capito tutto
"«Giocatori presuntuosi e arroganti», ha tuonato il d.s. Piero Ausilio. Non basta puntare il dito per chiamarsi fuori. Primo: spetta anche ai dirigenti coltivare la fame agonistica ed educare gli atteggiamenti. Secondo: com’è stata costruita la squadra? Al centro della difesa ha giocato spesso l’adattato Medel che ha deprezzato il giovane Murillo; l’unica riserva di ruolo di Icardi è un 35enne (Palacio); l’uomo dell’equilibrio (Gagliardini) è arrivato solo a gennaio per una ventina di milioni e senza di lui la squadra si è persa; la mega-campagna estiva naviga ben sotto le attese: Banega, Joao Mario, Gabigol... Mancini l’aveva fatto capire prima di andarsene: se gli agenti pesano più dei dirigenti e del mister è difficile realizzare un valido progetto tecnico. Al massimo, una macedonia di talenti".