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Sassuolo, a tutto Carnevali: 'Scamacca al West Ham, ecco le cifre. Sensi un flop, quattro nomi per il futuro'
IL RETROSCENA - "Sono qui da quasi dieci anni, ma nel 2019 ho avuto la possibilità di andarmene: avevo un'offerta, ho preferito rimanere fedele alla famiglia Squinzi".
L'INCONTRO - "Ero vice presidente della Milanese, società dilettantistica fondata da me con mio padre presidente. Ero riuscito a vendere tutti i giocatori della Milanese: due al Milano, uno all'Inter e così via... me ne mancava solo uno. Nel 1986 ho conosciuto Marotta che era al Monza; lui ne prese due, ma insistetti sul fatto che il più forte era quello che non avevo ceduto, e alla fine lo convinsi a prenderlo. Si chiamava Fabio Cinetti, fu l'unico arrivato in Serie A. Marotta è stato il mio maestro, già alla fine degli Anni '80 aveva una visione non limitata a campo e mercato".
IL SASSUOLO - "Nel 1996 decisi di fondare la Master Group Sport, una società nella quale mi occupavo di comunicazione e grazie alla quale ho ricevuto la chiamata della signora Adriana Squinzi, che mi propose il Sassuolo. Presi tempo, non sapevo neanche dove fosse. Poi accettai, era tutto da rifare: dallo stadio al centro sportivo. La linea dei giovani italiani era ed è centrale, il sogno di Squindi era portare i suoi giocatori in Nazionale. Purtroppo è mancato nel 2019 e non ce l'ha fatta".
FLOP - "Vrsaljko ha fatto bene ma non quanto mi aspettassi. Sensi, qualità e sensibilità; purtroppo è stato frenato dagli infortuni, spero che al Monza possa ritrovare la condizione".
IL MERCATO - "Il mercato si chiude dopo quattro giornate dall'inizio del campionato, ma secondo me dovrebbe finire alla vigilia dell'inizio del campionato. Raspadori? E' il nostro giovane-vecchio, un ragazzo maturo e tra i migliori del nostro settore giovanile".
LA STRUTTURA - "Giovanni Rossi è il responsabile dell’area tecnica, Davide Cangini si occupa dello scouting e Palmieri del vivaio, sono figure sostanzialmente sullo stesso piano, al di là della naturale complementarietà".
I PROSSIMI GIOIELLI - "Moro e Ciervo sono ragazzi che abbiamo mandato a giocare perché hanno qualità e potenziale. Per la prima squadra abbiamo preso Alvarez dal Penarol e Thorstvedt dal Genk".
LEGA - "E' arrivato il momento della svolta, ci sono state troppe opportunità non sfruttate e sono stati fatti errori gravi. Il nuovo presidente Casini ha le idee giuste, ma il punto di partenza deve essere un nuovo atteggiamento dell'assemblea. Per far finire i piccoli potentati, l'ideale sarebbe un management operativo e libero di prendere decisioni in autonomia".