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    Decifrare il Milan è un'impresa: da Fonseca a Conceicao, squadra paradossale e inaffidabile

    Decifrare il Milan è un'impresa: da Fonseca a Conceicao, squadra paradossale e inaffidabile

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    La Fiorentina butta via la vittoria, il Milan si gode perfino il pareggio, peraltro inutile per rincorrere un posto in Europa attraverso il campionato. Finisce 2-2 quasi con le stesse modalità di un paio di ore prima, a Parma, con l’Inter che aveva confezionato il doppio vantaggio, poi sprecato (anche) per colpa delle fantasiose sostituzioni 'Inzaghiane'.

    Decifrare il Milan è un’impresa. Non si capisce se la squadra reagisce con la forza dell’orgoglio o piuttosto quella della disperazione. È però evidente che riesce a tirare fuori il meglio di sé quando si trova sotto. Era accaduto a Lecce e con il Como, tanto per citare gli esempi più recenti. È successo con la Fiorentina.

    Il risultato “live” assomiglia alla situazione degli allenatori, sia Fonseca che Conceicao: la cosiddetta “ultima spiaggia” per gli inquilini della panchina rossonera è sempre diventata almeno la “penultima”. La reazione sull’orlo del precipizio non è però una qualità sui cui fare affidamento. Infatti il Milan è una squadra - senza offesa - assolutamente inaffidabile. Lo è nei singoli e nel collettivo, quasi in uguali proporzioni. Tanto per dire: Pulisic non è più quello del 2024, ma qual è il vero Pulisic? Lo stesso interrogativo si può rivolgere a Rafa Leao, cui si adatta bene l’antica definizione “croce e delizia”. Almeno stavolta: assai più croce che delizia.

    Come evidenziato anche dal derby di Coppa Italia, c’è comunque Maignan che sta recuperando fiducia, autorevolezza e… miracoli. E anche Theo Hernandez sembra più sereno, ben disposto a fare anziché strafare. In questo contesto difficilissimo da comprendere, c’è poi l’evidenza surreale del centravanti. Il più atteso e pagato, Gimenez, sta per diventare la terza alternativa ad Abraham (che l’ha già superato) e Jovic (che sta per superarlo). Proprio come gli esami, anche i paradossi nel Milan non finiscono mai.

    Non finisce qui invece la stagione della Fiorentina, che insegue l’Europa attraverso il campionato, ma non disdegna anche la traiettoria in Conference League. Intanto si gode un Kean disumano. Avesse sulla maglia il nome Osihmen, non se ne accorgerebbe nessuno.

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    Commenti

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    MrDjango
    MrDjango

    Signori basta con i commenti contro la società, non riesco a mettere mi piace a tutti quanti.

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