Redazione Calciomercato

Mourinho, occasioni finite: la Turchia è il colpo di grazia alla sua carriera. Che differenza con Montella
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E' stupefacente che ci si stupisca ancora. L'ennesimo episodio poco edificante con al centro José Mourinho non può più essere accolto con sorpresa da chi ormai ne ha viste troppe per non aver capito quale pericolosa deriva abbia preso la carriera dello Special One. Che rimane formalmente ancora in lizza per regalarsi un nuovo titulo per la sua indiscutibile carriera. Che però, come tutte le cose, volge verso la sua naturale conclusione. Ed è sinceramente un peccato che un personaggio comunque destinato a rimanere per sempre sui libri di storia abbia deciso di uscire dalla porta di servizio. Perché la “presa per il naso” nei confronti del collega del Galatasaray Okan Buruk – pessimo co-protagonista dell'incresciosa vicenda della recente sfida di Coppa di Turchia – sarà ricordata come l'ultima occasione mancata di rilanciarsi a certi livelli.
IL VIDEO-SFOTTO' DEL GALATASARAY CONTRO MOURINHO
Perché, dopo un caso di questa portata con l'eco e la rilevanza internazionale che ha avuto e la probabilissima nuova squalifica (che rischia di essere esemplare per la rissa che ha successivamente scatenato), chi si assumerebbe il rischio di puntare ancora su José Mourinho per affidargli una panchina importante? Un club saudita forse? Una nazionale non di primissimo piano? Risulta molto complicato immaginare che una società di uno dei cinque principali campionati europei possa rivedere una scelta strategica che già l'estate scorsa – anche dopo i buoni risultati raccolti a Roma dall'allenatore portoghese – avevano penalizzato Mourinho. Portandolo ad accettare una sfida stimolante come quella di interrompere il dominio domestico del Galatasaray ma allo stesso scendendo di livello. Con tutto il rispetto per il campionato turco.
MATERAZZI: "MOURINHO DISSE A IBRA CHE AVREMMO VINTO TUTTO SENZA DI LUI"
Fuori dalla coppa nazionale, eliminato dall'Europa League, al Fenerbahce resta, da qui al termine della stagione, l'obiettivo di tenere viva la corsa per la conquista della Superlig. Il ko del Galatasaray nell'ultimo turno, nell'altro derby cittadino contro il Besiktas di Ciro Immobile, ha ridotto le distanze in classifica. A 8 giornate dalla fine e con un match ancora da recuperare, il Fenerbahce si è riportato a -6 da Osimhen e compagni e, aritmetica alla mano, ha tutto per ribaltare una stagione che ad oggi è stata molto deludente. Al netto di un calciomercato da quasi 70 milioni di euro e da un organico di primissima qualità che già nella stagione passata, senza Mourinho, era arrivato a soli due punti dal Galatasaray.
CALHANOGLU ALLARMA L'INTER: "SOGNO IL GALATASARAY"
Lo Special One, che sin dall'inizio ha abbracciato con entusiasmo e col consueto mestiere la missione di farsi portavoce dello scontro a tutti i livelli, divenuto nel tempo anche politico, con gli avversari di sempre - coinvolgendo arbitri, istituzioni e stampa nella contesa – ha buonissime possibilità di essere ricordato per aver reso ancora più irrespirabile un'atmosfera che già di suo era particolarmente pesante. Il lungo avvicinamento all'Europeo del 2032, quello che la Turchia ospiterà in compagnia dell'Italia, è già iniziato e non è con personaggi come Mourinho che il campionato locale si può fare una grande pubblicità.
L'ULTIMO SFOGO DI MOU CONTRO GLI ARBITRI: "HO PAURA DELLA UEFA"
Al contrario, rischiano concretamente di gettare un'ombra ancora più grande sulla credibilità di un movimento tenuto a galla dal recente rendimento di una nazionale tornata ad essere competitiva sulla scena internazionale grazie all'emersione di alcuni talenti in fase di slancio – Yildiz e Arda Guler su tutti – e di un allenatore, italiano, come Vincenzo Montella, che prima alla guida dell'Adana Demirspor e ora da ct della Turchia ha sfruttato al meglio l'occasione per rilanciarsi. Capito, Mourinho?
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IL VIDEO-SFOTTO' DEL GALATASARAY CONTRO MOURINHO
Perché, dopo un caso di questa portata con l'eco e la rilevanza internazionale che ha avuto e la probabilissima nuova squalifica (che rischia di essere esemplare per la rissa che ha successivamente scatenato), chi si assumerebbe il rischio di puntare ancora su José Mourinho per affidargli una panchina importante? Un club saudita forse? Una nazionale non di primissimo piano? Risulta molto complicato immaginare che una società di uno dei cinque principali campionati europei possa rivedere una scelta strategica che già l'estate scorsa – anche dopo i buoni risultati raccolti a Roma dall'allenatore portoghese – avevano penalizzato Mourinho. Portandolo ad accettare una sfida stimolante come quella di interrompere il dominio domestico del Galatasaray ma allo stesso scendendo di livello. Con tutto il rispetto per il campionato turco.
MATERAZZI: "MOURINHO DISSE A IBRA CHE AVREMMO VINTO TUTTO SENZA DI LUI"
Fuori dalla coppa nazionale, eliminato dall'Europa League, al Fenerbahce resta, da qui al termine della stagione, l'obiettivo di tenere viva la corsa per la conquista della Superlig. Il ko del Galatasaray nell'ultimo turno, nell'altro derby cittadino contro il Besiktas di Ciro Immobile, ha ridotto le distanze in classifica. A 8 giornate dalla fine e con un match ancora da recuperare, il Fenerbahce si è riportato a -6 da Osimhen e compagni e, aritmetica alla mano, ha tutto per ribaltare una stagione che ad oggi è stata molto deludente. Al netto di un calciomercato da quasi 70 milioni di euro e da un organico di primissima qualità che già nella stagione passata, senza Mourinho, era arrivato a soli due punti dal Galatasaray.
CALHANOGLU ALLARMA L'INTER: "SOGNO IL GALATASARAY"
Lo Special One, che sin dall'inizio ha abbracciato con entusiasmo e col consueto mestiere la missione di farsi portavoce dello scontro a tutti i livelli, divenuto nel tempo anche politico, con gli avversari di sempre - coinvolgendo arbitri, istituzioni e stampa nella contesa – ha buonissime possibilità di essere ricordato per aver reso ancora più irrespirabile un'atmosfera che già di suo era particolarmente pesante. Il lungo avvicinamento all'Europeo del 2032, quello che la Turchia ospiterà in compagnia dell'Italia, è già iniziato e non è con personaggi come Mourinho che il campionato locale si può fare una grande pubblicità.
L'ULTIMO SFOGO DI MOU CONTRO GLI ARBITRI: "HO PAURA DELLA UEFA"
Al contrario, rischiano concretamente di gettare un'ombra ancora più grande sulla credibilità di un movimento tenuto a galla dal recente rendimento di una nazionale tornata ad essere competitiva sulla scena internazionale grazie all'emersione di alcuni talenti in fase di slancio – Yildiz e Arda Guler su tutti – e di un allenatore, italiano, come Vincenzo Montella, che prima alla guida dell'Adana Demirspor e ora da ct della Turchia ha sfruttato al meglio l'occasione per rilanciarsi. Capito, Mourinho?
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Commenti
(86)Scrivi il tuo commento
"fase di slancio" sarebbe fase di lancio.