Redazione Calciomercato
Romamania: ci è cascato anche Ranieri. Qualcuno si rende conto di quanto sia grave il problema?
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La preoccupante sconfitta del Sinigaglia è figlia di una formazione iniziale inspiegabile e di un’interpretazione data dai giocatori alla partita talmente spenta da diventare inaccettabile. Un ko meritato e grave quanto quella di Verona, se non di più. Perché riporta la Roma nel pieno dei suoi incubi dopo essersi illusa di aver iniziato a risalire e la costringe invece a guardarsi di nuovo alle spalle e a tremare di finire invischiata in una lotta a cui non sono minimamente preparati i giocatori, la società e i tifosi. L’unico abituato a poter affrontare uno scenario così catastrofico è proprio Ranieri, ma probabilmente neanche lui quando lo hanno chiamato i Friedkin pensava che i problemi da risolvere fossero così complessi.
La verità è che questa Roma è costruita talmente male che c’è il rischio di non poterla rimettere a posto se non smontandola e rimontandola da capo. Quindi la società non potrà farlo a gennaio ma intanto si continuano a giocare le partite e la squadra ha dimostrato a più riprese di poter perdere contro chiunque. Anche con le ultime della classe.
Stanno mancando all’appello tutti i giocatori di qualità. Dybala non incide più e sbaglia cose che prima gli riuscivano a occhi chiusi, Pellegrini è ancora nel pieno della sua involuzione lunga ormai oltre un anno, Dovbyk ha smesso di segnare e non riesce a ritrovare una condizione fisica accettabile, Soulè continua a sbattere contro se stesso e i suoi limiti da calciatore individualista e sprovvisto di esperienza ad alti livelli. Senza il loro contributo si fatica a creare occasioni e quindi a segnare e a Como si è vista l’ennesima partita in cui il portiere avversario ha potuto riposarsi per lunghi tratti.
Il pericolo più grande, però, è la mancata percezione dei reali problemi. Nessuno, da Friedkin a Ranieri, dai giocatori all’ambiente esterno (tifosi e media) sembra essersi ancora reso conto di quanto sia grave la situazione. Altro che risate e spensieratezza, c’è da fare punti e subito, affrontando le partite contro le presunte “piccole” con il coltello fra i denti, non pensando che la qualità superiore dei giocatori porti in automatico le vittorie. A cominciare dal Parma, che precederà la gara con il Milan e un derby a cui adesso è meglio non pensare, non è più ammesso sbagliare.
In mezzo ci sarà la partita di mercoledì in Coppa Italia con la Sampdoria. Un’altra opportunità, insieme all’Europa League, per costruirsi qualcosa di bello in cui credere da qui a maggio. Perché il campionato, ormai è palese, sarà una sofferenza fino in fondo. Da non trasformare in un dramma.
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Commenti
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Sarò all'antica ma vedo sempre problemi di condotta poco professionale dei giocatori della Roma,...