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    Repubblica - L'Italia rischia di perdere l'Europeo del 2032: il flop di San Siro e i tempi stretti fanno suonare l'allarme

    Repubblica - L'Italia rischia di perdere l'Europeo del 2032: il flop di San Siro e i tempi stretti fanno suonare l'allarme

    • Redazione CM
    Il flop San Siro e soprattutto della città di Milano, che si è vista sottrarre dalla Uefa la finale di Champions League del 2027 – vista l'assenza di garanzie sulla disponibilità dell'impianto, che nel 2026 ospiterà la cerimonia inaugurale dei Giochi invernali e che potrebbe essere oggetto di ristrutturazione – rischia di allargarsi e avere conseguenze molto più ampie e preoccupanti in vista dell'Europeo del 2032, per il quale l'Italia ha ricevuto l'assegnazione in tandem con la Turchia. L'articolo del collega Enrico Currò sulle pagine di Repubblica traccia un quadro molto inquietante sullo stato dell'arte e sul momento di pesante stallo politico che potrebbe negare una fondamentale occasione di rilancio al nostro movimento, soprattutto sotto l'aspetto infrastrutturale.

    CHAMPIONS LEAGUE 2027, CHE BEFFA PER SAN SIRO

    La situazione degli impianti nel nostro Paese rimane un problema irrisolto e dei cinque che la FIGC dovrebbe mettere a disposizione per la competizione soltanto due al momento soddisfano i requisiti. L'Allianz Stadium di Torino e l'Olimpico di Roma, che dovrà comunque subire delle opere di ammodernamento. Milano, Napoli, Firenze, Genova e una piazza del Sud tra Napoli, Bari, Palermo e Cagliari, vivono situazioni diverse tra di loro ma tutte ugualmente incerte e all'insegna del solito balletto tra club, imprese di costruzione e autorità politiche. La più eclatante di tutte è ovviamente quella legata a San Siro, per il quale recentemente Inter e Milan hanno rigettato il progetto di ristrutturazione soft avanzato da WeBuild e perorata dal sindaco di Milano Beppe Sala. I due club hanno invece apertamente mostrato la loro apertura all'ipotesi già pubblicizzata nel 2019 di costruire un impianto nuovo a fianco del “Meazza”, che verrebbe parzialmente demolito e utilizzato successivamente per concerti ed altri eventi. Il tutto passa però dalla concessione da parte del Comune dei terreni nell'area di San Siro o della vendita degli stessi, in modo da aggirare il vincolo storico che pende sul secondo anello di San Siro.

    INTER E MILAN, COSA SUCCEDE CON SAN SIRO

    Parallelamente, Milan e Inter stanno portando avanti i rispettivi progetti di uno stadio nuovo di zecca fuori dalla città – San Donato per i rossoneri, Rozzano per i nerazzurri – coi primi che anche nelle ultime settimane hanno mosso i passi più decisi e concreti, sia a livello di opere preliminari (la bonifica e la recinzione dell'area che sarebbe riguardata dai cantieri) e di iter burocratico con le autorità coinvolte. Il rischio è che, con la situazione di San Siro in assoluto standby, la città di Milano rischi di ritrovarsi nei prossimi anni con un San Siro ancora più obsoleto di quanto non lo sia oggi e dunque senza uno stadio da offrire per Euro 2032.

    Nella sua analisi, città per città e stadio per stadio, Repubblica si sofferma pure sulla delicata situazione di Napoli. Ad oggi, i contatti tra il presidente Aurelio De Laurentiis e il sindaco Manfredi hanno portato ad un sostanziale nulla di fatto. Il numero uno del club vorrebbe acquistare il “Diego Armando Maradona” ad un prezzo di favore per procedere al rimodellamento dell'impianto, con l'eliminazione della pista d'atletica, del terzo anello e della copertura piazzata in occasione dei Mondiali del 1990 tra le opere più significative, per poi accollarsi i principali costi. Lo stallo anche in questo frangente regna sovrano e, ritardo dopo ritardo, pure Napoli rischia di veder sfumare una grande chance. Bari e Palermo, le altre due grande piazze del Sud pronte a candidarsi in caso di stop a Napoli, devono confidare da una parte che si riapra un dossier fermo da tempo e dall'altra che la proprietà degli Emirati riesca ad accordarsi col Comune in merito al destino del “Barbera”.

    GENOA E SAMP INSIEME PER IL NUOVO "FERRARIS"

    Se Atene piange, Sparta non ride e, come evidenzia sempre Enrico Currò nel suo approfondimento per Repubblica, pure le altre candidate per il Centro e Nord Italia si trovano – ad 8 anni dal grande appuntamento, ma la FIGC ha tempo fino al 31 ottobre 2026 per consegnare il progetto completo alla Uefa, con stadi e copertura economica – in alto mare. Genova, Bologna, Firenze e la stessa Cagliari sono un grande punto di domanda. La Turchia, che può mettere sul piatto già 13 stadi moderni e che soddisfano i requisiti della Uefa, attende novità sullo sfondo: l'Italia vede il sogno Europeo un po' più lontano e il pericolo di collezionare l'ennesima brutta figura sul palcoscenico internazionale inizia a palesarsi.

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