AFP via Getty Images
Okafor si gioca il Milan: le voci sulla Roma dopo la delusione ad Euro 2024
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Noah Okafor sta ricaricando le pile dopo una stagione lunga e piena di emozioni contrastanti. Da un lato la faccia felice di chi ha dimostrato che al Milan ci può stare eccome segnando 6 gol decisivi nonostante il poco spazio avuto a disposizione. Dall’altro lato esiste la delusione per non aver mai messo piede in campo nelle 5 partite disputate da un’ottima Svizzera all’Europeo in Germania. Il ct Yakin aveva motivato così la scelta di non puntare sul rossonero: "Ogni cambiamento comporta anche dei grandi rischi, raramente è titolare con il suo club. Soprattutto per un attaccante, è importante giocare e il suo scarso minutaggio non è certamente ottimale". E ancora: "Non lo vedo molto come un numero 9 che deve giocare spalle alla porta. Dà il suo meglio quando parte dall’esterno e si accentra, la sua velocità viene esaltata quando ha spazio davanti a sé. Al momento gli manca un po’ il timing nei movimenti, alcuni meccanismi vanno oliati".
LA GRANDE SFIDA - Dal Salisburgo al Milan il salto è grande a livello tecnico, ambientale e di pressione mediatica. Noah ha superato l’esame con voti discreti: poteva fare meglio in determinate circostanze è vero ma ha dimostrato qualità da giocatore determinante oltre che una disponibilità eccezionale verso i compagni e l’allenatore Pioli. Adesso deve accogliere una seconda sfida, ben più probante rispetto alla prima: accettare di essere l’alternativa dell’amico Leão. Perché se nella passata stagione in diverse occasioni l’attaccante svizzero era stato schierato anche da attaccante centrale in questa, con l’arrivo di Morata e quello probabile di Abraham, questa opzione rischia di svanire. Avere tante alternative di qualità rappresenta un plus in una stagione così densa di impegni ma Noah avrà un compito quasi proibitivo sulla carta. Lo accetterà? In tal senso sarà importante il primo contatto con Fonseca previsto per fine mese.
IL MERCATO - Dopo aver iniziato questa sessione di mercato con le marce basse il Milan adesso vuole mettere la quinta. Ibrahimovic e Moncada sono impegnati su più tavoli, vogliono dimenticare presto la delusione Zirkzee provando a portare in rossonero sia Morata che Abraham. Per quest’ultimo la Roma ha chiesto in cambio proprio Okafor nei recenti contatti. Allo stato attuale il Diavolo non ne se ne vuole privare ma è una situazione da tenere sotto osservazione. Noah deve accettare questa nuova sfida per allontanare anche il mercato.
LA GRANDE SFIDA - Dal Salisburgo al Milan il salto è grande a livello tecnico, ambientale e di pressione mediatica. Noah ha superato l’esame con voti discreti: poteva fare meglio in determinate circostanze è vero ma ha dimostrato qualità da giocatore determinante oltre che una disponibilità eccezionale verso i compagni e l’allenatore Pioli. Adesso deve accogliere una seconda sfida, ben più probante rispetto alla prima: accettare di essere l’alternativa dell’amico Leão. Perché se nella passata stagione in diverse occasioni l’attaccante svizzero era stato schierato anche da attaccante centrale in questa, con l’arrivo di Morata e quello probabile di Abraham, questa opzione rischia di svanire. Avere tante alternative di qualità rappresenta un plus in una stagione così densa di impegni ma Noah avrà un compito quasi proibitivo sulla carta. Lo accetterà? In tal senso sarà importante il primo contatto con Fonseca previsto per fine mese.
IL MERCATO - Dopo aver iniziato questa sessione di mercato con le marce basse il Milan adesso vuole mettere la quinta. Ibrahimovic e Moncada sono impegnati su più tavoli, vogliono dimenticare presto la delusione Zirkzee provando a portare in rossonero sia Morata che Abraham. Per quest’ultimo la Roma ha chiesto in cambio proprio Okafor nei recenti contatti. Allo stato attuale il Diavolo non ne se ne vuole privare ma è una situazione da tenere sotto osservazione. Noah deve accettare questa nuova sfida per allontanare anche il mercato.