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    Intermania, la lezione di Lautaro a Calhanoglu: mai fare il leone da tastiera prima del derby

    Intermania, la lezione di Lautaro a Calhanoglu: mai fare il leone da tastiera prima del derby

    • Cristian Giudici
    La crisi del settimo derby. Prima o poi doveva succedere, anche per la legge dei grandi numeri. Dopo sei vittorie di fila nelle stracittadine, arriva una sconfitta contro il Milan. Proprio quando meno te l'aspetti. L'Inter veniva dal convincente pareggio per 0-0 sul campo del Manchester City campione d'Inghilterra, i rossoneri da un netto ko per 3-1 contro il Liverpool sempre in Champions League. E sembravano una squadra quasi allo sbando, ormai persa di mano da un allenatore in confusione. Invece Fonseca è bravo a giocarsela con coraggio, i suoi calciatori altrettanto a seguirlo e a tirare fuori una prestazione d'orgoglio e di carattere. 

    Dall'altra parte Simone Inzaghi schiera la formazione-tipo, ma la squadra nerazzurra sbaglia l'approccio e passa in svantaggio come non le accadeva da due anni nei derby. La reazione c'è e porta al momentaneo pareggio di Dimarco su assist di Lautaro. In pratica l'Inter ritrova la testa, ma nella ripresa perde le gambe. La benzina finisce troppo presto, i cambi non aiutano a invertire la tendenza e così, nonostante le parate di Sommer, alla fine arriva il gol di Gabbia. Che regala una meritata vittoria al Milan, ora a pari punti con i campioni d'Italia. 

    Perdere un derby fa male (soprattutto allo scadere, come non capitava dal 1999 con gol di Weah), ma ci sta. Forse pesano di più i punti persi in trasferta con Genoa e Monza, battuti nel week-end da Venezia e Bologna. L'importante è che, un po' come era successo l'anno scorso con la sconfitta contro il Sassuolo a San Siro, questi passi falsi servano da lezione. Dentro e fuori dal campo, dove (specialmente nel calcio di oggi) i giocatori devono stare attenti a ogni minimo dettaglio, anche a livello di comunicazione. Il post pubblicato sui social da Calhanoglu (LEGGI QUI) si è trasformato in un boomerang, che ha avuto l'unico effetto di ricaricare i milanisti: da 2 stelle a 1 per i nerazzurri sulle maglie a 2-1 per i rossoneri in campo. Morale della favola: mai fare i leoni da tastiera prima di una partita, in particolare di un derby. Nel caso è meglio metterci la faccia dopo, come fatto da capitan Lautaro che indica la via con una parola d'ordine: "Lavorare". 

    Detto ciò, giusto per chiarire, l'Inter non perde il derby per colpa della storia di Calhanoglu. Così come, se Leao gioca male, non è perché presenzia a un evento musicale con Lazza e a una sfilata di moda durante la Milano Fashion Week. Sarebbero discorsi troppo semplicistici e fuori dal tempo.
    Tempo che per fortuna non manca all'Inter per raddrizzare una stagione partita con solo due vittorie nelle prime sei gare. Volendo trovare un aspetto positivo, finalmente è stato un derby da tripla. Allenante, perché la sensazione è che questo campionato si deciderà in volata e non verrà ammazzato come negli ultimi due anni da Napoli prima e Inter poi. Stavolta ci sarà da lottare fino all'ultimo, sperando in un finale diverso da quello di tre stagioni fa e del derby di domenica sera a San Siro. 

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