
Inter, ci sono due problemi più grandi di Acerbi: non aver letto la questione e non trovare un rimedio
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IL PROBLEMA - L’ultima partita di Acerbi con la maglia dell’Inter è stata a Verona e quello era già il secondo stop. Poi si sono alternate notizie di imminenti rientri e di nuovi e inattesi stop, che di fatto hanno contribuito a coprire la faccenda con un alone di mistero. Anche perché l’Inter informa che i muscoli del calciatore sono sani, non ci sono lesioni. Ma allora perché non torna? Inzaghi ha spiegato che quando il calciatore prova a forzare sente ancora qualcosa che non va. Sembra la storia di un malato immaginario, ma non lo è, perché effettivamente la questione gira tutto attorno alla cicatrice, che ciclicamente tormenta o dà sollievo, allontanando e avvicinando il calciatore dal rientro.
INTER FERMA - Resta il fatto che Inzaghi per Acerbi è fondamentale e probabilmente lo è anche se non gioca. Ma non è certamente questo che stona. Ciò che non va è invece che di fronte a questa situazione di enorme incertezza l’Inter, in piena lotta Scudetto e in corsa in Champions, non abbia le forze per trovare una soluzione credibile e non provvisoria alla faccenda. Alternare Bastoni o Bisseck in caso di emergenza non è una soluzione: è una pezza. Poi a giugno sarà anche necessario affrontare il discorso con Acerbi, perché nel suo contratto c’è una clausola unilaterale di rescissione che l’Inter può far valere versando al calciatore circa 500 mila euro. Ad oggi da Viale della liberazione nessuno vuole toccare l’argomento, ma il nodo è venuto al pettine e presto sarà necessario agire pensando al futuro, con Oaktree che pressa in favore del ringiovanimento e un de Vrij che a questo punto sta dimostrando più di Darmian e Acerbi di essere l’over 30 che avrebbe meritato di godere delle massima considerazione e priorità, mentre al contrario il club aveva preferito lasciarlo un po’ nell’incertezza.
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