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Genoa, Gilardino: "Usciremo dalla crisi tutti assieme. Svincolati? Meglio aspettare gennaio".
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L'obiettivo comune è ovviamente quello di mettersi alle spalle un periodo nero, fatto di tre sconfitte nelle ultime tre uscite tra campionato e Coppa Italia: “Stiamo vivendo un momento difficile - ha ammesso il tecnico - diciamo che abbiamo vissuto settimane migliori. Quel che è certo è che siamo molto incazzati per come si sono messe le cose in questi dieci giorni. Ma dobbiamo tenere a mente che fino a tre settimane fa riuscivamo a riprendere una partita come quella con la Roma e fino a un mese fa riuscivamo comunque a fare una partita importante contro l'Inter. In questi momenti, nei quali può sembrare tutto storto e tutto nero bisogna avere la lucidità, la calma e la pazienza di uscirne. Io e i ragazzi sappiamo che quello che stiamo facendo non è sufficiente ma sappiamo anche che ci vuole grande responsabilità in questo momento per vestire questa maglia. Penso che da questo periodo ne usciremo come gruppo squadra se rimarremo collegati con il nostro popolo”.
Concetti che Gilardino ha ribadito, assicurando la compattezza del gruppo: "C'è unità nel voler vedere una squadra, che comunque è vogliosa, riuscire a dare continuità al lavoro fatto nei mesi. Nei ragazzi c'è la volontà di riscattarsi, di far vedere in campo un atteggiamento positivo. Mi aspetto molto da chi scenderà in campo domani sera ma anche da chi si siederà in panchina e che, per forza di cose, entrerà sicuramente a gara in corso”.
Altra tema caldo è quello degli infortunati che stanno decimando la sua rosa ma che vogliono comunque essere vicini ai compagni: “Badelj, Messias ed Ekuban sono venuti con noi in ritiro. C'è stata la volontà da parte mia, da parte della società e da parte loro di seguire comunque la squadra, per stare tutti insieme e anche per dare un segnale e un esempio a chi è arrivato all'ultimo e ai ragazzi più giovani che devono inserirsi al meglio in questo gruppo”.
Riguardo alla possibilità di cambiare schema di gioco, Gilardino ha dribblato la domanda: “Ciò che conta non sono i moduli ma l'atteggiamento con cui si scende in campo. All'interno della partita serve la capacità di determinare alcuni momenti e la capacità di sapersi difendere come spesso abbiamo fatto in precedenza. E' quindi questa la base da cui partire. Gli attaccanti si devono mettere a disposizione della squadra e nello stesso tempo la squadra deve saperli valorizzare deve sapere valorizzare nelle varie fasi di gioco. Per quanto riguardo l'attacco stiamo lavorando sulla profondità nelle palle laterali, un aspetto su cui vogliamo e desideriamo migliorare”.
Due parole, infine, sul reintegro in rosa di Melegoni e sulla possibilità di inserire qualche svincolato: "Filippo si allenava con squadra già da un paio di settimane, sarà disponibile per domani e potrà darci una mano. Ho sempre fatto capire che trovare svincolati pronti non è semplice. In questo momento a noi servono giocatori pronti ora, non tra due o tre mesi, con il rischio di precluderci la possibilità a gennaio di andare a prendere gente realmente adatta a noi. Siamo comunque troppo distanti per pensare fino a gennaio, manca tanto tempo e dobbiamo pensare alla partita di domani e al lavoro sul campo".