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    Atalanta: delusione Touré, la società valuta il suo futuro

    Atalanta: delusione Touré, la società valuta il suo futuro

    • Marina Belotti
    Oggi è passato esattamente un anno da quando l’Atalanta, il 29 luglio 2023, acquistò El Bilal Touré per ben 31 milioni di euro (più bonus ed una percentuale sull'incasso di una futura rivendita), concretizzando così l'acquisto più caro della storia del club bergamasco. Oggi, dodici mesi dopo, Touré si ritrova ad aver collezionato solo 478 minuti in campo. Che, rapportati alle diciassette presenze, rendono la media ancora più scarna: ventotto minuti a partita.
     
    FLOP - In sostanza, Touré, preso per diventare il nuovo numero 10 raccogliendo la pesante eredità del Papu Gomez, è stato solo un rincalzo. Mai titolare in Coppa, né Italia né Europa League, solo tre volte in Serie A (contro, tra l’altro, Monza, Empoli e Lecce). Nonostante i tre gol e l’assist facciano apparire la sua capacità realizzativa molto alta: Touré in media realizza un’azione da gol ogni 119 minuti, meno di una partita e mezza.
     
    DAL KO ALL'AMARA SCOPERTA -
    Il vero problema non è stato tanto che il maliano è arrivato a Bergamo e si è subito infortunato (da agosto a gennaio, infortunio alla coscia e 147 giorni fuori) ma che Tourè ha giocato sessantatré partite da punta centrale nella sua carriera, il numero più alto nei vari ruoli, (poche manciate tra ali e trequarti) eppure mister Gasperini non lo reputa un vice Scamacca. E quindi, anche per i primi sei mesi del 2024, nonostante la volontà di inserirlo e il mancato sì alla convocazione alla Coppa d’Africa per recuperarlo del tutto, non ha trovato spazio.
     
    DIETRO LE GERARCHIE - Il giocattolo europeo funzionava già troppo bene senza di lui, “difficile pensare a esperimenti nel clou della stagione”, diceva giustamente il Gasp che vedeva sbocciare Scamacca, De Ketelaere, Lookman e Koopmeiners e già faticava a tenere fuori uno di questi dal suo tridente, senza parlare di Miranchuk e Pasalic.
     
    IL BIVIO - È vero che i nuovi arrivati dal Gasp impiegano sempre del tempo a rodare, ma ora l’Atalanta è davanti a un dubbio. Riconfermare Tourè, che ha perso la magia da leader e da numero 10, per utilizzarlo all’occasione nelle corsie laterali sperando di rivalutarlo (ha perso già 11 milioni del suo valore, è a 20), o cederlo alla prima interessata guadagnando il possibile? La soluzione potrebbe essere una via di mezzo: concederlo in prestito un anno a una corteggiatrice, come lo Stoccarda che gli darebbe spazio, per rivalorizzarlo e rivenderlo tra un anno. E intanto rimettersi alla ricerca di un vice Scamacca. E di un numero 10 che, dopo il Papu, a Bergamo non vuole più arrivare.


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