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    Spalletti, la verità sulla penale per allenare l'Italia: le posizioni di Napoli e FIGC

    Spalletti, la verità sulla penale per allenare l'Italia: le posizioni di Napoli e FIGC

    • Redazione CM
    Luciano Spalletti è il candidato principale per il ruolo di nuovo ct della Nazionale. Dopo le dimissioni di Mancini si fa sempre più con insistenza il suo nome ma prima dell'affondo decisivo da parte della Federazione ci sono ancora alcuni aspetti da risolvere. L'allenatore ha risolto il contratto col Napoli, dal quale dopo la vittoria dello scudetto se n'è andato (anche) per problemi legati al rapporto con De Laurentiis: "Mi prendo un anno sabbatico" aveva detto. Ma adesso può ripartire subito dalla panchina dell'Italia.

    I DETTAGLI DELLA PENALE - Ma ci sono alcuni dettagli legati agli accordi che hanno stabilito Spalletti e il Napoli dopo aver rescisso il contratto con un anno d'anticipo rispetto alla scadenza naturale: l'allenatore ha ottenuto il via libera a patto che restasse fermo un anno, in caso di mancato rispetto dell'accordo scatterà una penale di 3 milioni di euro. Ma secondo gli accordi presi la cifra si abbassa ogni mese di 250mila euro fino ad arrivare - evenutalmente - a zero il 30 giugno prossimo. A oggi la penale di Spalletti ammonta a 2 milioni e 625mila euro.

    NIENTE SCONTI - L'idea del Napoli era quella di evitare di vedere Spalletti su panchine di altri club concorrenti, ma il presidente De Laurentiis non vuole fare ecccezione per la Nazionale: la penale c'è e vale anche per la Figc. Il motivo? "La clausola impegna il Napoli e Spalletti e nessun altro - spiega l'avvocato Mattia Grassani, esperto in diritto sportivo e vicino alle vicende del Napoli - l'allenatore è padrone del proprio destino. Poi non è vietato che un club o una federazione, interessati a ingaggiarlo, possano surrogarsi al tecnico, versando l’importo". Questa la posizione del Napoli, anche se la Federazione ribadisce che il patto di non concorrenza non varrebbe per l'Italia. Non è da escludere che, se non dovesse risolversi prima, la questione possa finire anche in tribunale.

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