Si scalda l'idea Hojbjerg: le condizioni della Juve e quelle del Tottenham
Nicola Balice
Il mercato di gennaio dovrà vedere la Juve impegnata in prima linea, ormai è chiaro. Il caso Fagioli si somma al caso Pogba, senza entrare nel merito delle situazioni vanno comunque affrontate da un punto di vista tecnico per non farsi trovare alla sprovvista. E se è vero che grossi investimenti per il momento sono previsti non prima della prossima estate, è altrettanto vero che almeno un colpo (almeno uno) sembra rendersi necessario già a gennaio. Sfruttando quindi quelle opportunità di giuntoliana memoria, compatibilmente con quegli equilibri di bilancio che non posso che avere ancora la priorità. E pure con quelli della rosa a disposizione di Max Allegri, che pur continuando a sposare questo nuovo progetto legato ai giovani, a gennaio vorrebbe solo elementi considerati già pronti perché di tempo da aspettare in meno di metà stagione non ce n'è proprio. Ecco perché tra le tante opportunità si continua a valutare in particolar modo quella che può essere rappresentata da Pierre-Emile Hojbjerg. LA RICHIESTA – Luglio, agosto, settembre. Son bastati tre mesi a Hojbjerg per capire che con Ange Postecoglu di spazio al Tottenham difficilmente ne avrà. Almeno di spazio per tornare a essere un protagonista assoluto: oggi in casa Spurs è considerato una riserva, magari di lusso ma pur sempre una riserva. E di porte aperte nell'Europa che conta ce ne sono state diverse. Tra queste anche quella della Juve. Che pure sta studiando l'opzione Hojbjerg ma non alle condizioni iniziali imposte dal Tottenham, che valuta il danese classe '95 comunque almeno 30 milioni. Mentre la Juve in questa fase vorrebbe delineare una trattativa sulla base del prestito con diritto di riscatto, condizione necessaria prima ancora di arrivare alla definizione della valutazione complessiva. Parti al lavoro dunque. Ma il mercato della Juve è appena iniziato.
