Roma, Juric già al bivio: c'è l'ombra di De Rossi. I Friedkin non possono "permettersi" un terzo allenatore
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I COSTI – Ivan Juric ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2025 e guadagna 2 milioni a stagione. Daniele De Rossi aveva trovato un accordo per un triennale a 3,3 milioni a stagione. Chiamare un terzo allenatore sarebbe una follia per una società che deve stare attenta ai costi. Quindi in caso di esonero dell’ex Torino la scelta più plausibile sarebbe quella di richiamare DDR. Ad oggi i Friedkin stanno pagando due allenatori e continueranno a pagarli in caso di esonero di Juric che non ha intenzione di dimettersi. Nonostante l’esonero avvenuto con una modalità che non è piaciuta a nessuno, l’ex capitano giallorosso potrebbe accettare un clamoroso dietrofront. L’addio della Ceo Souloukou apre anche a questo scenario. Il rapporto con la dirigente greca non è mai stato buono e i Friedkin nel loro comunicato avevano lasciato una porta aperta. Juric sembra essere un traghettatore e la sua conferma a fine anno ci sarà solo ed esclusivamente in caso di qualificazione in Champions League. Forse anche per questo la strada da tracciare è quella che porta a dare priorità al campionato. L’Europa League potrebbe essere snobbata e l’ampio turnover in Svezia è il primo campanello d’allarme.
LE POLEMICHE SOCIAL – Ivan Juric è finito nell’occhio del ciclone per le dichiarazioni post sconfitta a Boras. “Abbiamo fatto dei passi in avanti e giocato una buona partita. Abbiamo tirato tanto senza trovare il gol, lo accettiamo”, ha detto il mister ai microfoni di Sky Sport. Una frase che non è piaciuta a molti tifosi che hanno chiesto a gran voce il ritorno di Daniele De Rossi: “Friedkin chiedete scusa e richiamatelo”. Dopo la partita contro il Monza ci sarà la pausa per le nazionale e saranno due settimane importanti sia per Juric in caso di conferma, ma anche per De Rossi in caso di ritorno a Trigoria.