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    Romamania: già esaurita la scossa di Juric, chi può escludere che i Friedkin richiamino De Rossi?

    Romamania: già esaurita la scossa di Juric, chi può escludere che i Friedkin richiamino De Rossi?

    • Alessandro Austini
    Ottobre è appena iniziato, eppure sembra di essere a fine stagione. La Roma è finita in un vicolo cieco, è una squadra costruita senza logica, che in campo funziona male e ha già fatto perdere ogni speranza ai tifosi. 

    La scossa tipica del cambio di allenatore si è esaurita più in fretta del previsto. Le prestazioni con Juric, infatti, sono andate via via peggiorando. Al buon esordio con l’Udinese è seguita una partita giocata bene solo per un tempo con l’Athletic Bilbao, poi una vittoria piuttosto fortuita con il Venezia e ieri è arrivata la sconfitta in Svezia, che complica subito il cammino europeo. 
    Juric ha sbagliato prima, durante e dopo la partita. Troppo turnover nella formazione iniziale, i cambi sono arrivati in ritardo e fanno discutere le sue dichiarazioni del post-partita: se per lui la partita con l’Elfsborg è stata positiva, c’è da preoccuparsi. 

    Non poteva comunque essere l’allenatore croato a risolvere da solo problemi strutturali ed evidenti. Questa situazione è figlia della mancata programmazione societaria dalla finale di Budapest in poi, di una proprietà che ha perso contatto con Trigoria e si è allontanata non solo geograficamente dalla Roma. La sensazione è che i Friedkin, a distanza, non si rendano del tutto conto di quello che è successo negli ultimi mesi e di quanto sia urgente intervenire per impostare un nuovo programma credibile, selezionando le persone giuste a cui delegare la gestione. 

    In Svezia Pellegrini ha confermato una notizia che fa capire le modalità surreali con cui si è deciso di esonerare De Rossi: il capitano è stato escluso dal primo confronto tra proprietà e giocatori per testare l’umore dello spogliatoio sui rapporti con l’allenatore, perché considerato troppo “vicino” a DDR. Serviva qualcuno che confermasse quanto in realtà già deciso da Lina Souloukou - in realtà nessun altro giocatore si è comunque schierato contro De Rossi - e i Friedkin ci sono “cascati”, salvo poi accorgersi dell’errore a danno ormai fatto. 

    L’esonero dell’ex bandiera romanista ha rotto in maniera forse irrecuperabile i rapporti tra la proprietà e la tifoseria, e anche la squadra ha accusato il colpo. Richiamare adesso De Rossi, come molti invocano, confermerebbe che non esiste neppure un abbozzo di strategia. Ma chi può escluderlo? 

    Il tema centrale resta sempre lo stesso: i Friedkin devono dimostrare con i fatti quanto scritto in quel freddo comunicato seguito all’esonero di DDR e individuare, in fretta, le persone capaci di rimettere a poste le cose a Trigoria, pezzo dopo pezzo. Non basta spendere tanti soldi per fare bene nel calcio, ormai dovrebbero averlo capito anche a Houston. 
     

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    LordNemo
    LordNemo

    le scosse del cambio allenatore durano poco. O tieni un allenatore per un paio di anni minimo las...

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