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  • Repubblica - Milan, guerra di potere per la scelta del dopo-Fonseca, i dubbi di Ibrahimovic

    Repubblica - Milan, guerra di potere per la scelta del dopo-Fonseca, i dubbi di Ibrahimovic

    • Redazione CM
    Il futuro del Milan tutto in 90 minuti e per di più, un po' come successo un anno fa e con una posta in palio un po' più alta, quei 90 minuti sono nel derby contro l'Inter. Paulo Fonesca ha ancora una chance, non tanto per una questione di fiducia a tempo datagli dai vertici societari, ma probabilmente soltanto perché gli stessi dirigenti oggi sono divisi internamente su chi potrà prendere il suo posto in caso di addio. Non una questione banale dato che anche la scelta dell'allenatore portoghese fu una scelta che ha diviso la società.

    CHI VOLEVA FONSECA? - In origine fu Lopetegui, poi sotto pressione da parte della tifoseria, si virò su Fonseca. All'aeroporto non si presentò, nessuno, in conferenza stampa Ibra "scherzò" sul come fosse uscito il suo nome, ma secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport l'ex-Lille non riuscì fin da subito a creare empatia con Zlatan Ibrahimovic che negli incontri conoscitivi si mise subito in una posizione di dominanza. Alla fine si arrivò ad un compromesso fra costi ed ambizioni che però ha radici ancora più profonde e che ora stanno tornando a galla nella scelta del potenziale sostituto.

    GUERRA DI POTERE - Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, è in corso a Casa Milan un'autentica guerra di potere fra Ibrahimovic, che a parole è "Il boss, colui che comanda", che rappresenta l'espressione del fondo RedBird Capitals e il duo Moncada-Furlani che, sebbene siano passati a tutti gli effetti nell'organigramma legato a Gerry Cardinale, ma sono stati portati a Milano dal fondo Elliott che resta sullo sfondo in virtù del celebre vendor loan.

    TUDOR OPPURE? -
    Ibrahimovic vorrebbe un allenatore già pronto per la Serie A, ma con un polso importante e ha individuato in Igor Tudor il suo candidato preferito. Dall'altra parte, invece, si spinge per Sarri, vicino a Moncada con il suo entourage, o per un nome "estero" alla Terzic. È da queste discussioni che Fonseca ha ottenuto la sua ultima chance. Ci fosse stata condivisione su un unico nome, probabilmente, si sarebbe già arrivati all'addio.

     
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