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No al sequestro di 140mila euro per Gravina
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La somma in questione è legata all'acquisto di una collezione di libri antichi di Gravina da parte di terzi, un procedimento avviato nel marzo del 2023 dopo un atto d'impulso della Procura nazionale Antimafia su presunte attività illecite emerse dall'inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio.
Secondo l'accusa, Gravina (indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio) avrebbe favorito una società inglese nell'appalto per la piattaforma streaming della Lega Pro quando ne era presidente, mascherando poi questa operazione dietro a un giro di vendita simulata della collezione di libri con la sponda di altri soggetti. I quali gli avrebbero permesso di rientrare in possesso a titolo personale di parte della somma, poi investita nell'acquisto di un immobile per la figlia della sua compagna.
Gravina riferì alla Procura di essere collezionista di libri antichi sullo sport da 40 anni e di aver messo insieme una delle più importanti collezioni del settore, riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali e che ha suscitato l'interesse di diversi operatori del mercato come la famosa casa d’aste Christie's.
Gli avvocati difensori di Gravina, Leo Mercurio e Fabio Viglione esprimono "soddisfazione per la pronuncia, che giunge allo stesso esito del primo pronunciamento del Gip del giugno scorso, e ribadiscono l’assoluta estraneità del loro assistito a qualsivoglia ipotesi di illecito".
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