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Napolimania: Mazzarri pensa solo a non prenderle, così la Champions è un sogno. Osimhen, 'sta casa aspetta a te'
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C'è tanto da dire sulla preparazione delle partite, sull'approccio fin dal primo minuto. Ancor prima che dell'atteggiamento qui si parla proprio di lavoro tattico. Sebbene i moduli lascino il tempo che trovano, non è lo stesso se ci si ritrova a giocare con 5 difensori e un Di Lorenzo arrivato un po' scarico in questa parte di stagione che si ritrova a fare tutta la fascia senza neanche un appoggio dalle sue parti. Avere Politano, Lindstrom, Raspadori, Ngonge, Traorè, Simeone e Kvaratskhelia tutti a disposizione e affidarsi solo a questi ultimi due per un timido tandem offensivo non può essere una soluzione. Mazzarri forse avrà pensato che contro le squadre più ostiche come Milan, Inter e Fiorentina era meglio non prenderle e cercare di sfruttare le chances in varie ripartenze o provando a cogliere gli errori dell'avversario. Una tattica conservativa che non porta nulla. Questo "braccino corto" fa uscire sconfitto il Napoli da San Siro e con qualche certezza in più di prima. Quale? Quella di dover provare a giocare, tentare di mettersi alla pari dell'avversario come accaduto nel secondo tempo. Con un Politano in più (in questo caso), ma soprattutto con un atteggiamento e un assetto tattico da squadra che ambisce a determinate posizioni. Che oggi non sono alla portata del Napoli. Parliamoci chiaro: la zona Champions è lontana, sta diventando un sogno proibitivo se si vede l'Atalanta che ha 7 punti di vantaggio. Ora iniziano a farsi sentire.
De Laurentiis ha indicato il 18 febbraio come data in cui ripartirà davvero il Napoli. E a questo punto non resta che aggrapparsi alle sue parole. Non è un caso, chiaramente, questo giorno specifico. Ci sarà Napoli-Genoa al Maradona e tornerà Osimhen. A proposito, Victor non ne esce benissimo dalla Coppa d'Africa, dove la sua Nigeria si è fatta rimontare in finale perdendo contro la Costa d'Avorio. Eppure oggi il numero 9 diventa l'ultima spiaggia, ci si aggrappa a lui e a quel 18 febbraio che ha indicato il presidente. Squadra al completo, non ci sono più scuse. In campo ci vanno pur sempre i campioni d'Italia. Quindici partite ancora da giocare, finalmente con un Osimhen in più che si attende accantonando tutto ciò che c'è dietro, tra cessione in programma, assenze, infortuni e problemi di inizio stagione. Viene solo da dire "Osimhen torna, sta casa aspetta a te".