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    Milan, non basta Leao: pari con rimpianti nella tana del Dortmund

    Milan, non basta Leao: pari con rimpianti nella tana del Dortmund

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi

    Maturo più che prudente, in salute, mai veramente in difficoltà contro un avversario forte e in un ambiente temuto. Un altro pareggio, ancora senza segnare, ma questo vale molto più di quello in casa con Newcastle, anche se la netta vittoria degl’inglesi sul PSG complica oltremodo la rotta rossonera verso gli ottavi di finale. Ci sarà tempo per parlarne e ragionare, può ancora succedere tutto e il suo contrario, ora è giusto sottolineare e applaudire al modo in cui il Milan ha giocato nella tana del Dortmund: si è difeso con ordine senza arroccarsi quando serviva, ha provato a pungere in contropiede quando ha potuto ed è andato più vicino a segnare il gol della vittoria che non a prenderlo.


    Poteva rischiare qualcosa in più per provare a vincere? Forse, ma sarebbe stato appunto un rischio, che Pioli non ha evidentemente voluto correre. Ha la freccia Leao al suo arco e ha provato a giocarselo negli spazi, come più piace al portoghese, che subisce una quantità industriale di falli, causa l’ammonizione di 2 avversari, dà una volta di più dimostrazione del suo grande valore, anche sui palcoscenici più importanti. Assurdo quando, fuori Giroud, per alcuni minuti gli chiede di fare la prima punta. Giusto il tempo per capire che è meglio se gioca largo.

    La partenza che non t’aspetti, nella bolgia del Westfalenstadion, perché il Milan incute rispetto e Leao fa paura. Terzic lo fa marcare anche senza pallone e raddoppiare appena entra in azione. Così, il primo cazzotto è del Milan: incredulo Pobega, che lo spreca. Per mezz’ora il Dortmund si preoccupa più di annullare il Milan che di costruire calcio, poi ha 3/4 occasioni belle e importanti, anche se mai davvero pericolose. Perfetto Maignan su ogni sollecitazione.

    Sono le sgasate di Leao a riproporre il gioco offensivo del Milan: spreca un contropiede, chiude due volte per il centro dell’area, bravo ma mai bravissimo come sa essere. Reijnders è più mediano che regista, più tampone di Reus che ispiratore del gioco rossonero. Musa ha gamba, forza, un po’ meno tecnica e un sacco di ingenuità che andrà corretta in fretta Pobega dimostra che può starci in una squadra ambiziosa. Lascia il posto ad Adli, che dà solidità ma non incanta.

    Tutto del Milan l’avvio del secondo tempo, con la grande occasione per Pulisic, innescato ovviamente da Leao: tira forte ma centrale, anche se chiudere il triangolo col portoghese sarebbe stata la giocata più giusta. È la palla-gol più vera dell’intera partita, cui il Milan ne somma un’altra nel finale. Da Leao a Chuku entrato da poco, tiro molle da grande posizione. La ribattuta di Reijnders è pericolosa, ma fuori misura, come il colpo di testa di Theo, alto su passaggio come sempre di Leao. Finale del Dortmund, senza che mai Maignan abbia paura.

    @GianniVisnadi
     


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