AC Milan via Getty Images
Milan, solo guai: non sfonda il muro del Newcastle e perde Maignan
Non è per il cappotto nel derby che il Milan stecca anche il debutto in Champions League. Giusto parlare di stecca, perché in un girone così duro ed equilibrato, il pareggio in casa con la squadra pescata nella quarta urna non può essere che un risultato negativo. I prossimi risultati diranno quanto. Ma il derby non c’entra nulla, Milan in campo senza apparenti scorie fisiche o psicologiche, col primo tempo giocato meglio del secondo: crea molto, sbaglia altrettanto, clamoroso l’errore di Leao, che avrebbe potuto segnare un gol da cineteca e invece regala un’altra opzione ai suoi critici.
Male il pareggio, eppure, nella serata del Milan, c’è un’altra notizia che potrebbe a breve rivelarsi persino più brutta, pensando ai precedenti. Perché dopo Loftus-Cheek, si fa male anche Mike Maignan, che a palla lontana crolla a terra a chiede immediatamente il cambio. Si parla di guaio muscolare al muscolo flessore, ma dall’alto della tribuna l’impressione è che lo staff medico si preoccupi del polpaccio sinistro, quello che lo scorso anno causò l’interminabile assenza del portiere. Almeno, Sportiello che lo sostituisce non sembra Tatarusanu: all’ultimo secondo nega a Longstaff il gol che sarebbe stato beffa e condanna troppo pesante, sull’unica vera occasione da gol del Newcastle.
Squadre a specchio o quasi, il modulo è lo stesso e in mezzo al campo si gioca uomo su uomo a dispetto della ipotetica posizione di partenza. Loftus-Cheek, per dire, dovrebbe stare a destra, ma finisce per essere l’ombra del pari categoria Guimaraes, stessi chili e stesso peso, che invece gioca al centro. Così l’accoppiamento Tonali-Krunic diventa conseguenza. Bene l’ex cuore rossonero, non benissimo. Vivace finché resta in campo, ma mai davvero brillante, un po’ come tutta la sua squadra, che dà l’impressione di partire veloce e con la pressione alta, ma è appunto solo un’impressione. Merito del Milan, forse. Ma se Pioli ha qualche problema, il suo collega Howe di certo ne ha qualcuno in più. Nonostante i milioni del fondo Pif.
Calabria geometra del Milan sembra un progetto già accantonato. Torna a fare il terzino, e come lui Theo dall’altra parte. Forse la bambola del derby è servita a qualcosa. La partita di Calabria dura la metà di quella dei compagni, perché dopo l’intervallo il capitano non torna più in campo. Nervoso con l’arbitro e già ammonito, lascia il posto a Florenzi. Anche qui, un precedente negativo (Tomori a Roma) deve avere guidato i pensieri di Pioli. Florenzi, peraltro, sembra anche in condizioni migliori.
Il muro inglese non si sgretola, nonostante il Milan attacchi da tutte le parti e in tutti i modi, così a cavallo della prima ora, entrano i 2 forse più bravi di tutti in questo primo scorcio di stagione (già, perché proprio loro fuori all’inizio?) cioè Pulisic e Reijnders, male contro l’Inter, ma non peggio di tanti altri. Non male il ritorno di Pobega, ordinato e puntuale su Longstaff, nella terza coppia di metà campo, e importante nell’azione fin lì più bella del Milan, quella che Leao crea a sciupa per eccesso di confidenza o altruismo: voleva servire Giroud o cercava il gol con quello sciagurato colpo di tacco a ridosso dell’area del portiere? Perché da quella posizione non ha banalmente calciato un facile destro, dopo avere avviato l’azione e messo a sedere 3 avversari nello stretto dell’area di rigore?
@GianniVisnadi