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Mancini-Arabia Saudita, addio a un passo: si tratta una maxi buonuscita
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SI TRATTA - L'ingaggio da da mille e una notte del tecnico italiano - che percepisce uno stipendio 25 milioni di euro all'anno - continua a rappresentare il motivo per cui i tifosi sauditi sono infuriati, visto che la qualità del calcio espresso dai ragazzi di Mancini non è del livello che ci si aspettava. Ad oggi, quindi, il divorzio sembra davvero inevitabile e le televisioni di stato hanno annunciato che sono in corso le trattative per la risoluzione contrattuale. L’uscita di scena di Mancini prevede una clausola che si aggira intorno al suo stipendio annuale, tra i 25 e i 30 milioni, e le parti stanno cercando un accordo.
CLIMA TESO - Il probabile addio di Mancini è anche frutto di un rapporto con i tifosi e con la federazione che non è mai sbocciato. Nell'ultimo periodo, infatti, l'allenatore è stato protagonista di diversi episodi polemici: prima una risposta accesa a un giornalista giapponese: "Per caso vuoi vedere il mio conto in banca?". Poi un gesto di stizza tutt'altro che da signore per l'ex ct dell'Italia, che dopo il pareggio con il Bahrein si era scagliato contro un tifoso.
I SUCCESSORI - Tra i possibili eredi sulla panchina dell'Arabia Saudita, il sogno è sicuramente l'ex tecnico del Real Madrid Zinedine Zidane. Restando su piste più percorribili, invece, sarebbe già stato contattato l'argentino Ramon Diaz, ex attaccante dell’Inter ora allenatore del Corinthians. Piace anche il francese Hervé Renard, che aveva già guidato la nazionale saudita, portandola al Mondiale del 2022.
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