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Lazio, ecco quale giocatore può essere sacrificato sul mercato per fare cassa
L'ala danese, sbarcata a Formello l'estate scorsa per 12 milioni di euro più 4 di bonus, ha pagato il periodo iniziale di adattamento con Sarri. Poi quando le cose iniziavano ad andare meglio, il cambio di guida tecnica lo ha fatto riscivolare indietro nelle gerarchie. Nel reparto avanzato infatti è l'elemento che meno è riuscito ad adattarsi al nuovo sistema di gioco, nonostante l'impegno apprezzato dall'allenatore. La posizione dell'ex Midtyjlland, classe 2001, verrà valutata nelle prossime settimane dalla dirigenza; ma anche per una questione contrattuale - che renderebbe più semplice cedere lui rispetto ad altri - la decisione sembra già quasi indirizzata verso la fine anticipata della sua avventura. Isaksen infatti è arrivato a titolo definitivo da subito, a differenza ad esempio di Rovella e Pellegrini, trasferitisi dalla Juventus formalmente in prestito, seppur con obbligo di riscatto. Obbligo che scatterà solo dall'anno prossimo, ma ai 20 milioni complessivi per i due cartellini i bianconeri non intendono rinunciare. Da qui le maggiori difficoltà nel mettere sul mercato uno di loro due. Al netto del fatto che né il presidente, né il ds vogliano effettivamente farlo. Al contrario, entrambi sono convinti delle qualità e potenzialità del centrocampista e del terzino. La dirigenza biancoceleste infatti spinge perché in futuro ci sia un maggior coinvolgimento di tutti nelle rotazioni. Su Isaksen - ugualmente molto stimato dal patron - servirà invece necessariamente fare un passo indietro, pur se a distanza di un solo anno dall'investimento per il suo arrivo.