Juventus, un mese e mezzo di Koopmeiners: non è ancora ciò che ci si aspettava
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I PRIMI MESI - E' dunque difficile dare un voto oggettivo al primo mese pieno (e qualche giorno) di Teun Koopmeiners in bianconero. Non è stato brillante, ma non è stato neanche malvagio. Di sicuro non è stato decisivo, o comunque non è stato l'uomo tra le linee che ci si aspettava: quello dell'ultimo passaggio, del tiro da fuori, dell'indice di pericolosità improvvisamente più alto con la sfera tra i suoi piedi. Ecco: non è stato tante cose, e la sensazione è che - almeno quelle positive - siano tuttavia parte di un processo quasi inevitabile. Perché, a prescindere dall'infortunio, l'incidenza di Koop crescerà in maniera importante. E lo stesso Koop, una volta sbloccatosi, troverà anche più sicurezza a due passi dalla porta.
COSA DICONO I NUMERI - Nessuno è preoccupato, neanche il diretto interessato. Anche perché i numeri rassicurano sulla centralità di Teun all'interno di questa Juventus. Senza gol e con un solo assist all'attivo, chiaro che xG e xA siano crollati, ma altri dati rappresentano alla perfezione come Koopmeiners possa essere il dieci di questa squadra, o comunque l'alternativa offensiva al gioco sugli esterni e imbucata per Vlahovic. I passaggi chiave, di media, sono aumentati da 1.8 con l'Atalanta a 2.4 in bianconeri; persino i tiri a partita sono cresciuti, da 1.6 a 2 (dati Sofascore). Cosa vuol dire? Che se non luccica, non vuol dire che non sia necessariamente prezioso.
DOVE CRESCERE - Come tutta la Juve, Koopmeiners deve crescere "nello stretto", e di conseguenza nell'interpretazione del ruolo. Se con l'Atalanta l'attacco alla porta e la zolla di campo in cui operava gli consentivano di avere più margine di manovra, alla Juve è spesso spalle alla punta e gli viene chiesto a gran voce di decidere le giocate più importanti. Scelta dopo scelta, il feeling con i compagni - Yildiz in particolare - migliorerà, e a beneficiarne sarà tutta la fase offensiva. Ma 42 giorni dopo, appena 42 giorni dopo, è forse anche giusto predicare pazienza, così come aspettarsi di più.