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Juventus, perché Douglas Luiz non gioca? L'idea di Thiago Motta e cosa può cambiare
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I CAMBI - Se c'è qualcosa che Thiago ha già cambiato in casa Juve, ecco, è proprio la disposizione del centrocampo. Dopo aver iniziato con un 4-2-3-1 più canonico, si era accorto subito di un piccolo inconveniente: la fase offensiva bianconera rischiava di perdere uomini e inserimenti. Soprattutto: troppa distanza tra i reparti, dunque il rischio di essere colpiti da ripartenze veloci. Veloce non è Douglas, ma compensa con tecnica e giocate, con i piazzati e con la visione di gioco. Al momento, evidentemente, elementi ritenuti superflui ai fini del mantenimento di un'organizzazione tattica che per Motta prevale sempre e solo su tutto il resto. Nel centrocampo robusto, con Locatelli perno centrale e le due mezzali a coprire tutto il rettangolo verde, non c'è oggettivamente posto per un "rallentatore" del gioco come il brasiliano.
IL CASO - Chiarita l'idea di Motta, resta però il caso: Douglas è costato 50 milioni di euro, il secondo investimento più importante dell'estate dopo l'acquisto di Koopmeiners (quest'ultimo, nonostante le tempistiche, indiscutibilmente titolare) e ora in tanti si chiedono cosa sarà dell'ex Aston Villa. Anzi: se sarà qualcosa, o solo un'illusione estiva. Già da Genova, la Juventus potrebbe tornare a puntare sul brasiliano, che nelle ultime partite ha raccolto 137 minuti in 5 presenze, neanche mezz'ora per partita (e contro l'Empoli ha giocato 67 minuti). E' una riserva, e non può nemmeno definirsi di lusso dati gli ingressi progettati per lui da Thiago e le prime risposte arrivate dalle sue prestazioni. La Juventus è certa che sia solo una questione di tempo: lo è stato persino per i più grandi, da Platini a Zidane. Certo, si diceva così pure di altri. Toccherà capire la pasta di cui è fatto Douglas, al momento un quadro astratto e non certo la Gioconda del mercato bianconero.
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