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    Juventus e Milan, Conte sarebbe davvero un upgrade?

    Juventus e Milan, Conte sarebbe davvero un upgrade?

    • Andrea Distaso
    Antonio Conte si appresta a giocare una sfida da Scudetto che, a mio giudizio, emetterà un verdetto definitivo soltanto in un caso: se l'Inter dovesse fare risultato pieno al “Maradona”, acuendo lo stato di crisi del Napoli – a secco già da 4 partite – e portando a 4 punti il margine di vantaggio in classifica, il contraccolpo psicologico per Lukaku e compagni sarebbe troppo pesante da assorbire. Anche tenendo conto del fatto che la squadra di Simone Inzaghi è ancora in corsa per tutte le competizioni a cui prende parte e avrà inevitabilmente un dispendio di energie ben superiore. Uno svantaggio che, in parte, Conte e il Napoli hanno mitigato con uno sfruttamento quasi all'estremo di un gruppo ristretto di calciatori per affrontare soltanto la Serie A (vista la prematura eliminazione dalla Coppa Italia).

    E questa non potrà passare alla storia solo come una giustificazione in caso di insuccesso, ma una colpa piuttosto. Forse, addirittura un'aggravante. Dei 25 giocatori utilizzati da Conte sino a questo punto della stagione, 10 di questi hanno superato i 1500 minuti, 8 i 1800; ma soprattutto balzano all'occhio in maniera evidente le clamorose differenze nel minutaggio dei titolari e delle alternative, principalmente nei reparti di centrocampo e attacco. Siamo così sicuri che, dietro al calo di condizione atletica palesato dal Napoli nell'ultimo mese e allo scadimento di prestazioni di molte delle sue stelle non ci sia una gestione dell'organico non proprio azzeccatissima? La narrazione del tecnico salentino sui tanti punti recuperati rispetto alla disastrosa stagione passata (un unicum tanto quanto uno Scudetto vinto dopo 33 anni di attesa, a voler essere precisi) omette, volutamente, che una buona parte dell'attuale organico sia lo stesso che, con l'aggiunta di Kim, Kvaratskhelia e Osimhen ha dominato il campionato appena due anni fa. E al quale sono stati aggiunti comunque calciatori importanti e pagati come tali come Buongiorno, McTominay, Lukaku e Neres, tre dei quali voluti espressamente dall'allenatore. Contro avversari come Venezia, Parma, Empoli, Monza – giusto per fare degli esempi – è proprio necessario utilizzare sempre l'undici di base? Finendo per esporre le prime scelte ad un maggiore rischio di infortuni.

    Ecco, partendo da questa considerazione, mi permetto di sollevare una provocazione: Juventus e Milan, due delle squadre che hanno buone probabilità di cambiare allenatore al termine di stagioni molto al di sotto delle aspettative e alle ricerca di un nuovo condottiero, farebbero davvero questo clamoroso upgrade scegliendo un allenatore come Conte per rilanciare i rispettivi progetti? Se anche a Napoli dovesse saltare il banco, con l'ennesimo addio sbattendo la porta – dopo Chelsea, Inter e Tottenham, solo per citare le situazioni più recenti – per quale valido motivo due società che vivono da anni un problema enorme in termini di programmazione dovrebbero ripartire da una personalità ingombrante, accentratrice, totalizzante e che dimostra di non saper andare oltre la valorizzazione immediata di un qualsiasi organico e la vittoria a breve termine?

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    Korny
    Korny

    Conte è come allegri:vince quando ha la squadra più forte,ha un gioco orribile e crea più problem...

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