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Juventus, Di Gregorio: "Ho mantenuto la parola data a Giuntoli, ricordo un po' Peruzzi"
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IMPRESSIONI - "Le sensazioni sono quelle del primo giorno. Tutti i giorni sembra il primo giorno. Tutto bellissimo. Come avevo detto quel giorno, le strutture... In questi giorni ho avuto anche modo di provarle, vederle in prima persona. Tutto veramente stupendo".
LA SCELTA JUVE - "Dal momento che è finito il campionato ho parlato con il direttore Giuntoli, non ho più pensato a nessun'altra soluzione, nessun'altra squadra. Ho dato la mia parola. Quella l'ho mantenuta".
AMBIZIONI - "Sono due domande, ma forse si racchiudono in una. La mia ambizione è lasciare qualcosa, come fatto dai grandi portieri. Forse ricordo un po' Peruzzi. Il tempo poi ce lo dirà. L'obiettivo è fare il massimo. Continuare a crescere, migliorare, togliermi soddisfazioni".
NAZIONALE - "Sicuramente quando sono arrivato qua, dal primo giorno l'obiettivo è quello, cercare di dare il massimo, di crescere, di togliermi soddisfazioni. La Nazionale è un obiettivo. Lasciare il segno alla Juve è un obiettivo. Ci penso. Servirà tanto lavoro. Sacrificio. So che sono nel posto giusto per farlo".
PRESSIONE - "Szczesny o Peruzzi? Già sapere di venire qua deve darti la consapevolezza che le pressioni ci saranno. E' la parte bella di questo sport, di questo mondo. E' la cosa che mi spinge tutti i giorni a migliorarmi. A cercare di essere il meglio possibile".
BUFFON - "Non ci siamo sentiti. Ho sentito le parole che ha detto su di me. Inevitabilmente fanno piacere e mi rendono orgoglioso che pensi così di me. Lui che è stato il più grande della storia".
IDOLO - "Unico no. Sicuramente crescendo col Mondiale 2006, Buffon. Ma poi tanti altri portieri. Handanovic anche per il suo stile. uno in particolare non ce l'ho in mente".
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