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    Szczesny riflette sul futuro, la Juventus non lo convoca: ora ha due strade

    Szczesny riflette sul futuro, la Juventus non lo convoca: ora ha due strade

    • Cristiano Corbo
    Come McKennie: vacanze prolungate. Pure per Wojciech Szczesny, ormai prossimo all'addio. Non sa ancora dove, sa però il perché: la Juventus ha fatto una scelta netta, optando per Michele Di Gregorio come primo portiere della prossima stagione. E Tek ha capito le motivazioni della società - mai state sul suo stato fisico o qualitativo, semmai per l'ingente ingaggio percepito -, così si sta muovendo di conseguenza. Con un ragionamento molto chiaro alla base: non ha assolutamente fretta di prendere una decisione. E' nelle condizioni, date anche dai rapporti con la Juve, di poterlo fare con serenità. 

    I RAGIONAMENTI - Sembrava potessi scaldare la pista Arabia Saudita, ma con l'Al Nassr di Ronaldo non si è mai andati realmente a fondo. Tra Europei e ragionamenti più ampi (lo stesso portiere ha appena avuto un altro bambino), Szczesny ha sondato prevalentemente il mercato europeo. Non ha mai chiuso all'opzione Monza, pur comprendendo le difficoltà di sostenere il suo ingaggio, ma soprattutto ha valutato la possibilità di restare ad alti livelli. Anche per puntare al prossimo Mondiale con la maglia della Polonia, eliminata troppo presto dall'ultimo campionato europeo. E' tutto sulla bilancia, a oggi. 

    LE SQUADRE - Szczesny si sta godendo la famiglia, ma resta una situazione temporanea. La Juve gli ha dato margine e modo di organizzarsi pure per accelerare i tempi. Il suo addio potrebbe infatti sbloccare diverse situazioni in entrata, garantire un po' di respiro per Cristiano Giuntoli, che oltre ai vari Soulé e Huijsen, ha da piazzare almeno cinque "esuberi". Uno alla volta, come sempre, e il primo potrebbe essere proprio il portiere polacco. Dove? Ancora l'Arabia sullo sfondo, con l'Al Ittihad. E sempre il Monza a sognare il colpo gobbo, ma stavolta senza attendere l'ultimo giorno di mercato e cioè quelli del condor. Alla Juventus, l'uscita, servirebbe molto, ma molto prima. Perché quei 7 milioni all'anno restano uno scenario altamente incompatibile con quanto detto pure dall'AD Scanavino prima di lasciare le chiavi a Thiago Motta: "Competitività e sostenibilità". Su Szczesny e la prima, nessun dubbio. E' la seconda parola ad aver spezzato l'incantesimo tra Tek e la Signora. 

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