Redazione Calciomercato
Juvemania: Conte, è una vendetta perfetta. Motta, perseverare è diabolico
- 100
E' finita così come doveva finire. Così come ci si poteva aspettare da due squadre che hanno oggi 16 punti di distanza in classifica. Meritatamente? Il primo tempo ha detto proprio di no, il secondo tempo ha urlato proprio di sì. E se alla fine contano i risultati - e dispiace per gli amanti dei "percorsi", ma contano i risultati -, allora esiste davvero tutta questa differenza tra le due squadre. Oggi la Juve è un potenziale costante, è un continuo arrovellarsi tra i "se", i "ma", i "potrei" e gli effettivi "niente da fare". Ci fa i conti da Lipsia in poi. Ma non è certo colpa dell'infortunio di Bremer, è soltanto il peso delle aspettative che schiaccia. Inesorabilmente.
E forse queste aspettative stanno schiacciando soprattutto Thiago Motta, dal quale ci si aspettava qualche sterzata in più, soprattutto a gara in corso. Mai come in questa partita è stato dimostrato il peso di un allenatore decisionista, e mai come in questa partita il divario tra una vecchia volpe come Antonio Conte e un debuttante in una big si è visto. Anzi: si è proprio palesato. Il Napoli della ripresa è stato un concentrato di idee di Conte, la Juventus nel primo tempo è stata estremamente mottiana, ma non ha saputo trovare la continuità. Anche per le scelte del tecnico.
Ecco, le scelte. Mettiamole un attimo al centro di tutto. Due "perché" bruciano più degli altri. Il primo: perché Koopmeiners ancora e sempre al centro di questa squadra? E perché non mettere prima Vlahovic, magari con Kolo Muani? Cosa c'era da perdere, la differenza reti?
Tutti chiedono una Juve che osi in campo, ma va chiesto soprattutto a chi siede in panchina. A meno sedici dalla vetta. E più lontano pure dall'obiettivo minimo. Servirà il filotto all'unica big che non è stata in grado di farlo.
Commenti
(100)Scrivi il tuo commento
"Motta, perseverare è diabolico", recita il titolo. Io avrei scritto: "Perseverare con Motta è di...