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  • Jacobelli: Tavecchio? No, grazie. Ora vediamo chi sta con Barbara Berlusconi

    Jacobelli: Tavecchio? No, grazie. Ora vediamo chi sta con Barbara Berlusconi

    Barbara Berlusconi coltiva il pregio della chiarezza e dimostra di avere il coraggio di chi vuol cambiare davvero il putrescente Sistema Calcio Italia. La signora compirà 30 anni il 30 luglio e continua ad entrare in tackle scivolato sui dinosauri. Sia detto con il massimo rispetto dei dinosauri: perchè qui non è questione nè di persone, stimabili e rispettabili e nemmeno della loro carta d'identità (anche se la cordata Tavecchio-Macalli-Lotito tocca quota 205 anni). La questione è ciò che (non) è stato fatto e ciò che bisogna fare. Subito.

    Il 30 giugno scorso, in occasione del consiglio federale straordinario che ha accettato le dimissioni di Abete, ma ha rinviato tutto all'11 agosto, la vicepresidente e amministrartrice delegata del Milan aveva invocato l'avvento di una generazione di manager quarantenni che spalancassero le finestre in Via Allegri e radessero al suolo il vecchio per rifondare la Figc.

    Piccato, subito Tavecchio aveva replicato di non sentirsi anziano, ad onta dei suoi 71 anni, tanto che la settimana precedente aveva pure giocato a pallone. Aggiungendo che ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma la dottoressa Berlusconi non vota per il nuovo presidente federale. 

    Dopodiché, al fianco di Barbara si è schierato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Nell'intervista esclusiva rilasciata a Guglielmo Stendardo per calciomercato.com, il capo dello sport italiano ha ricordato che, rispettando tutte le regole, attenderà la votazione dell'11 agosto per decidere che cosa fare, cioè se nominare un commissario qualora la Figc non riuscisse ad eleggere il successore di Abete. Ma a proposito della vicepresidente del Milan, Malagò ha sottolineato: "Ciò che Barbara Berlusconi dice, risulta ineccepibile: manifesto simpatia e stima nei suoi confronti, anche se so che non potrà esprimere alcun voto in Federazione".

    Il che non impedisce a Barbara di chiamare a raccolta il fronte anti-Tavecchio, con le sue prese di posizone nette, senza se e senza ma.

    Quando la signora afferma: 'Si parli meno di tessere e più di idee', va dritta al sodo. E lo ribadisce osservando: "Dal dibattito per la  Presidenza Figc emergono, da parte di alcuni protagonisti, dichiarazioni e prese di posizione che ricordano più i congressi della dc. Oggi, invece, c'è in gioco il futuro del calcio italiano e servono persone con idee nuove e coraggiose. Non si può, infatti, ridurre tutto, come sembra fare qualcuno, alle tessere e ai voti di cui disporrebbe. Molto più importante è discuture su programmi e idee per rilanciare il nostro calcio che è in grave crisi di credibilitä e di risultati'.

    Invocando un candidato unico della serie A contro Tavecchio, Barbara Berlusconi chiama alla conta il calcio italiano. Vedremo chi vuole davvero il rinnovamento e chi fa finta che tutto cambi perché tutto rimanga come prima. Stavolta è vietato nascondersi.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com


     

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