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  • Atalanta-Inter vista dal campo: cosa ha detto Ederson a Massa, le reazioni e le battute dopo il rosso per l'applauso

    Atalanta-Inter vista dal campo: cosa ha detto Ederson a Massa, le reazioni e le battute dopo il rosso per l'applauso

    • Davide Bernardi
      Davide Bernardi
    Una delle prime frasi che Simone Inzaghi dice a fine partita è: “siamo venuti qui a giocare con personalità”. Che se pensi che lui allena l’Inter, che l’Inter è prima in classifica e che negli ultimi 8 confronti, l’Inter l’Atalanta l’ha sempre battuta, può anche suonare strano.

    Però dal campo, la prima sensazione che ha dato l’Inter è esattamente quella di cui parla Inzaghi. L’Inter a Bergamo nei primi 15’ messaggi ha mandato un messaggio: pari intensità, qualità superiore. Basti pensare che nei primi 12’ il solo Thuram tira tre volte e una di queste, finisce sul palo. È il 17esimo legno del campionato dell’Inter in A quest’anno e mentre Inzaghi ormai si limita a scuotere la testa sconsolato, Thuram rimane con le mani nei capelli, incredulo per diversi secondi. Di questo palo e della scelta che ha fatto, vale a dire di aprire il tiro alla sinistra di Carnesecchi, il francese ne parlerà, nel secondo tempo, proprio col portiere dell’Atalanta.

    Qui: i secondi 45 minuti sono appena cominciati, ma il gioco è fermo perché appena prima di un angolo per l’Inter, dal settore ospiti, i tifosi nerazzurri fanno segno al campo che qualcuno sta male. Se ne accorge per primo Barella, quindi Calhanoglu si ferma e avvisa Massa, mentre tra le panchine è Inzaghi a mettere all’occorrente della situazione Sozza, il IV uomo e Gasperini. In area, mentre si aspetta l’intervento della Croce Rossa, Thuram parla con Carnesecchi. Il portiere atalantino dice chiaramente: mi è passata qui, (indicandosi il piede sinistro, ndr) e pensavo fosse fuori, ti giuro. Poi proprio a proposito della scelta di Thuram, il francese qualche istante dopo dice al portiere: io volevo fare questo, ma tu non sei caduto prima. Probabile riferimento alla possibilità in quel caso, di toccare sotto il pallone, per scavalcarlo. 

    Poi il gioco riprende e l’Atalanta prende un gol che quest’anno ha già preso più di una volta, ad esempio contro il Torino, sempre in casa: un uomo si ritrova da solo in area e di testa la mette dentro. Gasperini batte le mani insieme come a dire “non è possibile”, reazione simile a quella di De Ketelaere, che intanto si sta scaldando. Inzaghi invece esulta composto e poi, come spesso fa, va a sedersi, da solo, per un goccio d’acqua rapido e per rilassarsi un attimo. Nel frattempo Barella sta spingendo Carlos Augusto sotto il settore ospiti, a prendersi gli applausi dei suoi tifosi. 

    È la prima svolta della partita, la seconda arriva all’81esimo, quando Gasperini ha già fatto i cambi per provare a riprenderla. Su un pressing di Thuram molto aggressivo, Ederson aspetta un fischio che non arriva ed è costretto ad andare in calcio d’angolo, salvo poi immediatamente dopo, protestare e mandare Massa a quel paese. Giallo, il primo. Qui l’assurda coincidenza è che nello spazio di un secondo scarso, applaudono in tre: Thuram fomentato dal proprio pressing, Inzaghi gasato dal suo attaccante e poi Ederson. Il brasiliano però lo fa in faccia a Massa, batte le mani e dice: “bravo bravo”. Giallo, il secondo e quindi rosso. 

    Il Gewiss in quel momento è un calderone, un rumore infernale per noi che siamo sotto la Curva Pisani, quella opposta rispetto a dove avviene l’espulsione. Dalla sud lanciano un fumogeno, mentre Zappacosta prova a ironizzare con Massa, dicendo: “E’ gravissimo, è gravissimo” (l’applauso ndr). A pochi metri Bastoni sta spiegando a Kolasinac che la cosa che ha fatto scattare il secondo giallo è l’applauso e non il gesto con le mani. Intanto in panchina Gasperini è una furia e qui inizia a coltivare il rosso che si guadagnerà pochi minuti dopo. 

    Perché l'Inter trova anche il 2-0, con Lautaro, sei minuti dopo. Qui Inzaghi ripete il modus del primo gol: rapida esultanza e poi si isola, seduto in panchina. Questa volta però, quella pausa somiglia tanto a un voler decomprimere, a un adagiarsi comodo sulla dolce consapevolezza che la partita è finita, anche se effettivamente mancano ancora 3’+11 di recupero. Quella consapevolezza, che ovviamente per Gasperini ha tutto un altro sapore, provoca all’allenatore della Dea un sussulto di rabbia, un: “hai rovinato una partita”, prima di lasciarsi andare a parole che lo porteranno al rosso. 

    Atalanta-Inter finisce qui, nonostante in quegli undici minuti, l’Inter perda Bastoni per doppio giallo. L’ultima immagine, simbolica, è quella di Simone Inzaghi che a fine partita, prima di raggiungere il tunnel, si ferma a firmare autografi a pochi metri dalla panchina. Nell’era dei selfie, più che autografi, quegli scarabocchi con la penna, sembravano molto firme da spallata Scudetto.

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    Ht55
    Ht55

    Manfi a quel paese l'arbirtro, è giallo come da regolamento. Cosa c'è di strano? Fai un applauso...

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