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Inchiesta ultras, Zanetti ai pm: "Nessuna minaccia dai capi curva, mai parlato con Marotta dei biglietti"
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LA SUA VERSIONE DEI FATTI - Zanetti ha spiegato agli inquirenti la sua versione dei fatti sull’intercettazione telefonica registrata tra Inzaghi e Marco Ferdico, arrestato la scorsa settimana. “Mi accennò la questione”, l’ammissione della bandiera nerazzurra riguardo alla richiesta della Curva Nord di avere più biglietti per la finale di Istanbul del 2023. In aggiunta, Zanetti ha chiarito come “Io ne parlai con la base della dirigenza, non con Marotta”, spiegando come la situazione dei ticket era già nota alla società e che lui non aveva compiti esecutivi nel board. Inoltre, l’ex capitano dell’Inter ha riferito di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi curva, li vedeva quando andavano ad Appiano Gentile anche per sostenere la squadra in un clima tranquillo.
LE DICHIARAZIONI - In merito ai rapporti coi capi della Nord e alle domande che gli sono state rivolte sui contenuti di certe intercettazioni, Zanetti ha aggiunto: "Sono persone che conosco, dopo 30 anni all’Inter, come giocatore e dirigente, e non li ho mai visti fare nulla di male nei confronti del club. Sono uno di quelli a cui si sono rivolti". Al tempo stesso, Zanetti ha precisato di aver ricevuto solo delle richieste, mai minacce, e ha smentito di aver avvisato gli indagati che la Procura stesse portando avanti un'inchiesta nei loro confronti. Infine, ha negato di aver avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia sulla curva dopo l’omicidio del leader storico della Nord Vittorio Boiocchi. “Non è vero”, ha risposto smentendo la presunta soffiata, quando gli è stata letta un’intercettazione in cui Ferdico parlava con Marco Materazzi.
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