E' una provocazione ma fino ad un certo punto. L'Inter che in questi giorni, forse addirittura in queste ore, si interroga sul futuro di Davide Frattesi – diviso tra una permanenza per mancanza di offerte che inducano in tentazione il club nerazzurro e la voglia di cambiare aria per tornare protagonista – potrebbe trovare proprio nell'improvvisa emergenza del centrocampo la soluzione a molti problemi. Per il suo presente ma principalmente per il futuro. Perché Samuele Ricci questo sarebbe per una squadra che, comunque la giri e comunque provi a ridisegnarla, con Hakan Calhanoglu è una cosa e senza il turco è un'altra.
Il regista del Torino, fresco di rinnovo di contratto fino al 2028, è il tassello che manca in diverse squadre di vertice del nostro campionato e, per quanto noi di calciomercato.com per primi abbiamo raccontato con dovizia di particolari della pressante corte che il Milan esercita da tempo presso il suo entourage, non possiamo nascondere il forte gradimento per il classe 2001 da parte della formazione nerazzurra. Un gradimento per le sue specifiche caratteristiche, sia in fase di costruzione che di interdizione, difficilmente riscontrabili in un altro profilo in Serie A e che si sposerebbero alla perfezione in una squadra che non ha trovato né in Asllani né in Barella un giocatore in grado di far sentire un po' meno la mancanza di Calhanoglu, che quest'anno in più di una circostanza è venuto a mancare per problemi fisici.
La carta di identità del turco peraltro parla chiaro – è un classe 1994 – e la sua presenza pressoché fissa nello scacchiere di Simone Inzaghi ha generato un po' di comprensibile usura. Un motivo in più per iniziare a pensare concretamente ad un futuro anche senza di lui e, se possibile, anticipare un'operazione in entrata che per parametri economici sarebbe più da mercato estivo ma che, viste le condizioni che si stanno venendo a creare, potrebbe avere buone possibilità di riuscire adesso con la giusta proposta. Rinunciare a Frattesi, calciatore non abbastanza integrato negli schemi dell'allenatore piacentino e palesemente desideroso di rilanciarsi altrove, farselo pagare bene per poi reinvestire l'inatteso tesoretto su un giocatore più prospettico e più funzionale. Una trentina di milioni di euro per convincere il Torino a cedere ora Ricci e infliggere una beffa sul mercato ad una concorrente come il Milan: è una provocazione ma fino ad un certo punto.
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