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Arnautovic a metà: mette la firma sulla vittoria ma fa rimpiangere Lautaro
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PRIMO BISSECK - Senza l’infortunato Lautaro, Inzaghi promuove per la prima volta Arnautovic come titolare al fianco di Thuram, ma il gol che sblocca lo 0-0 arriva da un altro nuovo acquisto, come l’attaccante austriaco destinato in partenza al ruolo di riserva. E’ il difensore Bisseck, infatti, confermato al posto dell’altro indisponibile Dumfries, a deviare alle spalle di Falcone, un po’ con la testa e un po’ con la schiena, una punizione battuta da Calhanoglu allo scadere del primo tempo. E’ la prima rete in campionato per il ventitreenne tedesco, che poco prima aveva colpito la traversa con una mezza girata di destro, e il giusto premio per l’Inter che fin dall’inizio ha cercato il gol con insistenza, grazie all’ispirazione di Barella e Mkhitaryan, bravissimi ad inserirsi al fianco di Calhanoglu per smarcare l’inedita coppia di attaccanti. Al momento del dunque, però, un po’ per la bravura di Falcone che gli respinge una conclusione ravvicinata e un po’ per colpa sua che fallisce la deviazione decisiva, Arnautovic fa rimpiangere Lautaro, consentendo al Lecce di rimanere in partita, grazie alle accelerazioni sulle fasce di Strefezza e Banda, che però non sorprendono mai il bravissimo Sommer.
SPAVENTO INTER - Proprio nel ricordo delle occasioni avute sullo 0-0, il Lecce riparte dopo l’intervallo con l’intenzione di recuperare lo svantaggio e per qualche minuto si illude di poterlo raggiungere quando l’arbitro Marcenaro concede ai salentini un rigore per un tocco di braccio di Carlos Augusto. I suoi colleghi Maggioni e Valeri, addetti al Var, lo invitano però a rivedere le immagini sul monitor che scagionano il difensore nerazzurro perché il suo braccio era attaccato al corpo. E così l’Inter può tirare un sospiro di sollievo, anche se il Lecce ci riprova con un tiro dalla distanza di Banda, bloccato con sicurezza da Sommer. Dal possibile 1-1 si passa in fretta al possibile 2-0, perché poi lo scatenato Bisseck costringe Falcone a una difficile deviazione sopra la traversa, a dimostrazione di un nuovo equilibrio.
CAPOLAVORO ARNAUTOVIC - Inzaghi capisce che non può vivere di rendita sul vantaggio minimo e così dopo altri due interventi di Sommer, toglie l’ammonito e calante Calhanoglu, affidandosi alla freschezza di Asllani. Non è questo primo cambio, però, la spiegazione del raddoppio dell’Inter, perché il merito è da dividere tra Barella e Arnautovic. Il centrocampista avvia l’azione scambiando con l’attaccante, bravissimo a restituirglielo con un colpo di tacco, esaltato dal sinistro vincente del capitano di giornata nerazzurro. A questo punto salta definitivamente l’equilibrio, anche perché il Lecce rimane in dieci per l’espulsione di Banda e nel finale soltanto due grandi interventi di Falcone negano il terzo gol dell’Inter, sfiorato da Asllani e da Sanchez, appena entrato al posto di Thuram. Ma visto che mancava Lautaro, basta e avanza così per passare un buon Natale, con tanti saluti alla Juventus che si era avvicinata soltanto per poche ore, e al Milan che vede sempre più lontana la seconda stella.