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    Fiorentina, Mandragora: 'A centrocampo posso giocare ovunque. Jovic è un ragazzo d'oro. Con l'Atalanta..'

    Fiorentina, Mandragora: 'A centrocampo posso giocare ovunque. Jovic è un ragazzo d'oro. Con l'Atalanta..'

    Questo pomeriggio il centrocampista della Fiorentina Rolando Mandragora ha rilasciato una lunga intervista a Radio Bruno Toscana. Questi alcuni dei temi toccati dall’ex Torino:
     
    “Conoscendo già bene il calcio italiano non mi aspettavo un inizio di stagione semplice, sappiamo che ogni partita ha le sue difficoltà ed è chiaro che avremmo voluto avere più punti ma il campionato è ancora lungo e siamo ancora in tempo per recuperare. Vincere contro il Verona è stato molto importante, anche se ovviamente cerchiamo di ottenere il bottino pieno in tutte le partite: delle volte ci riusciamo e altre volte no, ma è ovvio che le giochiamo tutte per vincere. E’ bene che questo sia chiaro”.
     
    CAMBIO DI MODULO – "Il campionato di Serie A è molto difficile e per questo il mister cerca soluzioni diverse di partita in partita: noi giocatori dobbiamo soltanto metterci a disposizione. Con il Verona io e Amrabat abbiamo fatto qualcosa diverso rispetto a due, schierandoci in un centrocampo a due, con Barak più alto: è stata una soluzione che il mister ci ha proposto e non l’abbiamo messa in pratica.
     
    IN COPPIA CON AMRABAT – "Per me è assolutamente possibile giocare insieme. Come ho detto in precedenza io sono a disposizione del mister: posso fare il play, giocare in un centrocampo a due o la mezzala. Per me l’importante è giocare. 
     
    SU NICO GONZALEZ – "Nico ci è mancato molto perché è un giocatore molto importante per questa squadra. Quando è in campo ci da una grande mano garantendoci diverse soluzioni. Siamo veramente felici di riaccoglierlo dopo il lungo infortunio”.
     
    LA MANCANZA DI GOL – "Sicuramente siamo noi a dover essere più bravi. Stiamo lavorande la settimana con tanto impegno, e speriamo che i gol possano arrivare quanto prima e soprattutto in quantità maggiore”.

    JOVIC - "Luka sta bene, è un ragazzo d'oro. Sa stare con tutti ed è ben voluto da tutti nello spogliatoio, fin dal primo giorno si è messo a disposizione con grande umiltà. Credo che sia un semplice processo di adattamento, noi lo aspettiamo assolutamente. Contiamo molto su di lui e abbiamo voglia di esultare insieme a lui. Non deve essere etichettato, ha voglia di lavorare, può essere un tassello veramente importante e spero possa fare tanti goal. S’impegna e lo vediamo tutti i giorni, ha veramente tanta voglia di aiutare la squadra.
     
    LA PARTITA CON L’ATALANTA – "E’ assolutamente da considerare uno scontro diretto. L'Atalanta è una squadra forte: a cambiato diversi giocatori, ma non il modo di giocare che con Gasperini è sempre lo stesso. Sappiamo di affrontare una squadra fisica che corre tanto e gioca uomo contro uomo in tutto il campo. Sappiamo di esser attersi da una partita impegnativa e importante per il campionato, ma siamo pronti a fare la nostra partita.  Noi vogliamo fare quanti più punti possibile, pensiamo di partita in partita e poi alla fine tireremo le somme". 
     
    LE DIFFICOLTA’ IN CONFERENCE – "Sicuramente ci siamo fatti tante domande anche noi su questo strano inizio, siamo partiti male. Per uscire da questa situazione c'è bisogno di lavorare quotidianamente e tutti insieme. In Scozia giovedì non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo fare bottino pieno".

    IL RAPPORTO CON ITALIANO - "Per tutti noi rappresenta uno stimolo. È una persona molto carismatica che vuole emergere, quasi vorrebbe giocare insieme a noi lo si percepisce. Questo a noi ci da forza. Personalmente mi chiede di verticalizzare, di calciare da fuori e servire assist ai compagni: le classiche richieste per un centrocampista. In allenamento abbiamo la fortuna di vivere i compagni a 360°, momenti positivi e negativi. Cerchiamo di essere sempre di supporto a chi non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Qualcuno ci mette più tempo ad adattarsi, come squadra abbiamo la voglia e il dovere di aspettarli. Dobbiamo sapere far tutto: conoscere il compagno e cercare l'affiatamento ti rende squadra vera.
     
    GLI INFORTUNI – Gli infortuni fanno parte del gioco, sono una cosa che può succedere a tutti, è normale che quando mancano diversi giocatori e giochi ogni tre giorni possa diventare un problema".
     

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