Violamania: Commisso deciso a non vendere, ma servirà il massimo da tutti. Italiano e giocatori avvertiti, Vlahovic...
ITALIANO SOTTO OSSERVAZIONE – Senza mezze misure Commisso ha cominciato parlando “direttamente” ad Italiano, consigliandogli di cambiare qualcosa per conferire maggior imprevedibilità alla squadra: “non mi piacciono tutti questi passaggi indietro e questo possesso palla prolungato senza verticalizzare. Contro il Verona abbiamo tenuto meno il pallone e verticalizzato di più ed infatti abbiamo vinto.” Secondo lui Italiano, che comunque ha difeso a spada tratta dalle ingiuste (per il presidente) critiche delle ultime settimane, è tra gli artefici del miracolo della passata stagione ma adesso serve un cambio di passo per riconfermarsi.
“VLAHOVIC E’ STATO DISONESTO”- Chiaramente l’italoamericano ieri sera è tornato anche a parlare della chiacchieratissima cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus, sottolineando come la rifarebbe altre mille volte: ormai è chiaro che, nonostante i suoi straordinari risultati avuti sul campo con la maglia viola, il rapporto tra le parti era ormai consumato e per questo la scelta di incassare 75 milioni di euro. Soldi che secondo il patron sarebbero comunque già stati spesi nelle ultime due finestre di mercato: tenendo conto che gran parte degli acquisti estivi dei viola sono in prestito, e che l’unico esborso economico è stato quello per Dodo attorno ai 18 milioni, questo resta l’unico neo del suo discorso.
ROCCO CONTRO TUTTI – Tra i passaggi fondamentali del suo discorso anche quello relativo ad un eventuale cessione del club: “Completato il nuovo centro sportivo non la vendo, l’intenzione è tenerla e aiutare a fare meglio. Siamo arrivati settimi e vogliamo arrivare più in alto. Il Viola Park finiamolo e iniziamo a lavorare”. Parole che sembrano un vero e proprio rilancio se sommate alla critica agli altri top club italiani che continuerebbero a creare debiti e buchi di bilancio senza però riuscire a migliorare le proprie squadre: il risultato è un calcio italiano che, secondo lui, oltre i confini di stato continua a valere sempre meno.