Fiorentina, la rinascita di Kean: "Me l'ero promesso. Palladino è come un padre per me"
L'attaccante italiano sta vivendo un inizio di stagione molto importante: già 12 gol in tutte le competizioni con la maglia viola, alle quali aggiungere la rete realizzata con la Nazionale contro Israele nella seconda giornata della fase a gironi della UEFA Nations League.
Il 24enne si è lasciato alle spalle le delusioni dell'ultima annata alla Juventus, condizionata dagli infortuni e chiusa con zero gol in 20 presenze, e ricorda la risalita. Ma non solo.
LA RINASCITA DI KEAN - Kean ha parlato a "CBS Sports Golazo" sulla tv americana CBS, all'interno di un contenitore dedicato alla Serie A e al calcio italiani, e ha raccontato: "Lo scorso anno ho avuto tanti infortuni, non è stato il massimo. Quando passi periodi brutti non devi tenere la testa bassa, ma devi rimanere positivo. Quest'estate mi ero promesso che sarei tornato su certi livelli".
IL RUOLO DI PALLADINO - Kean si sofferma anche sul ruolo di Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, e sulla sua importanza nella scelta di sposare il progetto viola: "Non vi mentirò, mi aveva già chiamato lo scorso anno ed era interessato a farmi di nuovo crescere. Quest'anno è molto importante per me e Palladino ai miei occhi è come un padre. Abbiamo un'ottima connessione, in ogni cosa che facciamo. Non tutti hanno la fortuna di avere un allenatore con cui puoi parlare. E adesso le cose stanno iniziando ad andare bene".
NAZIONALE - L'attaccante sta tornando importante anche per la Nazionale: "Sento che siamo una buona squadra, con tanti giocatori giovani e forti - spiega Kean -. Spalletti è molto bravo e giochiamo davvero un bel calcio".
L'AMICIZIA CON MCKENNIE - Infine Kean racconta l'amicizia con l'ex compagno di squadra alla Juventus, lo statunitense Weston McKennie: "Con lui ho trascorso un grande anno, eravamo sempre insieme. Passare tempo con lui ti dà tanta energia, condividiamo molto e siamo come fratelli".