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    Euro-Bologna su misura di Motta: come nasce il terzo capolavoro di Sartori, l'anti-algoritmo

    Euro-Bologna su misura di Motta: come nasce il terzo capolavoro di Sartori, l'anti-algoritmo

    • Federico Targetti
    Si parte da un dato, una statistica tanto semplice quanto d'impatto: mai il Bologna aveva fatto così tanti punti, 28, dopo 16 giornate di campionato da quando la vittoria ne vale tre. Il quarto posto in solitaria, nell'anno in cui anche il quinto potrebbe valere un biglietto per la Champions League rinnovata al via nella prossima stagione, è una dichiarazione d'intenti forte e chiara. I lampi di Zirkzee e gli inserimenti di Ferguson hanno riempito gli occhi dei tifosi fin dalle prime giornate di campionato, ma con il trascorrere delle settimane la rosa costruita da Sartori e Di Vaio ha dato a Thiago Motta risposte positive in ogni reparto, esaltando il gioco già di per sé brillante del tecnico ex Spezia. 

    FUNZIONA TUTTO - Già, perché se non segna Zirkzee, che alla bellezza delle sue giocate sta imparando ad aggiungere efficacia nei momenti chiave, e se Ferguson sbaglia qualche gol di troppo, come accaduto nelle ultime uscite, ci pensano altri protagonisti delle sessioni di mercato condotte da Sartori e dalla sua squadra: ora segna Moro, ora Fabbian, Ndoye e Saelemaekers fanno impazzire i terzini, da dietro arrivano le torri, che non sono Garisenda e Asinelli ma Calafiori e Beukema. E oggi contro la Roma ci ha messo del suo anche il bolognese Ravaglia, secondo di Skorupski. Sono tutti in salute, funziona tutto. 

    SARTORI SA COME SI FA - Non si celebra mai abbastanza il lavoro di uno dei dirigenti più esperti e di successo, rispetto ai suoi incarichi, in Italia. Artefice del famoso Chievo dei miracoli nei primi anni Duemila, culmine di tanti anni di onorato servizio con i preliminari di Champions e due partecipazioni alla Coppa Uefa, ci ha messo tre anni (dal 2014 al 2017) a portare l'Atalanta prima in Europa League e poi nella massima competizione europea. Con il Bologna potrebbe arrivare a mettercene appena due, che sarebbe il coronamento di una sessione di mercato che, incredibile a dirsi, non ha ancora espresso sul campo tutto il suo potenziale. 

    ECCO COME LAVORA LA SQUADRA DI SARTORI: METODO E CURIOSITA'

    POTENZIALE - Per sapere nel dettaglio come lavora l'area scouting di Sartori, ossia quanto di più lontano esista dalla nouvelle vague del famoso algoritmo che si sostituisce all'occhio umano, vi suggeriamo di cliccare qui sopra: abbiamo già avuto modo in passato di raccontarvelo. Invece, qui poniamo l'accento sul potenziale ancora inespresso di un abito, la rosa del Bologna, cucito su misura per Thiago Motta: Saelemaekers, Ndoye, Fabbian, Freuler, Beukema, Calafiori, El Azzouzi, il riscatto di Posch. Un mercato da quasi 50 milioni di euro a fronte di entrate per poco più di 30. Investimenti che hanno tutti fruttato, meno uno. Eh sì, perché all'appello manca quello che doveva essere il pezzo pregiato della campagna di rafforzamento dell'ambizioso Bologna 2023-24, ovvero Jesper Karlsson, costato 11 milioni e prelevato dall'AZ Alkmaar, di solito bacino di sicuro successo per le italiane (Koopmeiners su tutti, ma anche Reijnders). Karlsson era partito bene con una traversa alla prima da titolare, ma ha faticato ad inserirsi e adesso soffre di una lesione parziale del collaterale mediale del ginocchio destro. Potrà provare a dare il suo apporto nel 2024, che col vero Karlsson (senza dimenticare che c'è anche un certo Orsolini in quel reparto) potrebbe rapidamente trasformarsi in un anno memorabile per i colori rossoblù. 

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