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  • De Zerbi: "Io al Milan? Non parlo con nessuno, voglio restare a Marsiglia anche se mi dipingono come un criminale"

    De Zerbi: "Io al Milan? Non parlo con nessuno, voglio restare a Marsiglia anche se mi dipingono come un criminale"

    • Cristian Giudici
    Roberto De Zerbi dribbla le voci di mercato sul Milan. Il tecnico italiano del Marsiglia ha dichiarato in conferenza stampa alla vigilia della gara di campionato francese contro il Tolosa: "Io al Milan? Non ho parlato con nessuno, voglio restare qui. Sono molto felice di allenare l'OM perché adoro le sfide, le polemiche fanno parte del gioco. Perché nessun allenatore rimane al Marsiglia per più di 2 anni? Ciò che sta accadendo mi spinge a voler restare per 3, 4 o persino 5 anni". 

    "Ho vissuto una settimana difficile, come tutti. Il mio compito è tirare fuori il meglio dai miei calciatori. A Parigi ero orgoglioso di loro, lo stesso contro il Lens e a Nizza li ho abbracciati tutti. Quando si perde senza aver dato il massimo, è frustrante, ma il mio atteggiamento è sempre rivolto al bene del club nel rispetto di tutti. Quello che è successo questa settimana è normale, sono dinamiche che succedono in ogni spogliatoio. La mia priorità sarà sempre restare al fianco dei giocatori, difendendoli in ogni circostanza. Le sconfitte sono mia responsabilità, ma chiedo ai calciatori di dare sempre il massimo. Non si tratta di una questione di mentalità francese o italiana, ma di un impegno a mantenere sempre altissime le aspettative". 

    "Non accetto che si lavori al di sotto del nostro massimo livello. Il mio obiettivo è sempre guidare la squadra verso il traguardo finale, anche se alcuni cercano di dipingermi come un criminale o un delinquente. Anzi, forse sono stato troppo indulgente con i calciatori in alcune situazioni. Invece Benatia, che avrebbe dovuto avere un ruolo di mediatore, a volte è stato più severo di me. Mi ha infastidito leggere certe affermazioni: dire che i giocatori sono contro di me è falso". 

    "Abbiamo dovuto interrompere la routine. Dopo le partite contro Lens e Auxerre, in ritiro ci siamo allenati alle 5 del mattino per tre giorni consecutivi. Non si trattava di una punizione, ma so come si deve comportare un allenatore in queste situazioni. Sapevo che queste cose sarebbero uscite e probabilmente so anche chi le ha messe in giro, conosco le fonti. Se avessi voluto evitarlo, avrei potuto agire in modo più tradizionale, senza correre alcun rischio. Ma ho scelto di espormi, consapevole del rischio che corro. Non importa quanta tensione possa esserci sull'allenatore, dobbiamo scendere in campo con una determinazione feroce e giocare con la grinta del diavolo". 
     

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    Utente vxl 551119
    Utente vxl 551119

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