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    Juventus-Allegri: è finita, la cronaca della giornata passo dopo passo

    Juventus-Allegri: è finita, la cronaca della giornata passo dopo passo

    • Cristiano Corbo
    Non sarà un lento trascinarsi, sarà semmai un veloce allontanarsi. Allegri e la Juventus si dicono addio, lo fanno bruscamente, dopo la festa arrabbiata e i gesti, dopo che pure la proprietà non ha potuto far nulla per evitare l'ultimo passaggio. Max è andato troppo oltre, non voleva l'addio strappalacrime, neanche con un trofeo tra le braccia. E l'ultima immagine in bianco e nero, almeno per lui, resterà ai piedi della curva, mentre guarda i suoi ragazzi festeggiare con i tifosi. 

    OGGI LA COMUNICAZIONE - Dopo il rientro a Torino e la giornata di ieri passata verosimilmente al telefono, Allegri questa mattina si è presentato ai cancelli della Continassa al solito orario. Allenamento alle 11.30, il mister al centro sportivo un paio d'ore prima. L'avevano preceduto Marco Landucci, suo vice, e capitan Danilo, in un clima surreale e con qualche tifoso più curioso che desideroso di foto e autografi. Allegri ha lasciato il centro sportivo intorno alle 13:30. 

    SUMMIT IN SEDE - Dopo qualche, precisamente intorno alle 16, Massimiliano Allegri ha fatto nuovamente il suo ingresso alla Continassa, questa volta però per recarsi nella sede della Juventus, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport. Un'ora di incontro, al quale ha partecipato pure l'Head of Football Cristiano Giuntoli. La sensazione era che le ore successive potessero essere decisive per la formalizzazione della separazione tra le parti con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, fissata per giugno 2025. E così è stato. Intorno alle 17:30 è arrivato l'annuncio ufficiale: Massimiliano Allegri è stato esonerato.

    CHI LO SOSTITUISCE - Un addio anticipato e allo stesso tempo forzato, dagli atteggiamenti avuti a Roma e anche da una serie di sfuriate che avevano contribuito ad allontanare la dirigenza e l'allenatore, andato avanti per inerzia negli ultimi mesi, oltre al sussulto in Coppa Italia. Non ci sarà un toto-nomi, non per due partite: se per il futuro Thiago Motta è l'unica opzione sul tavolo, per il presente c'è Paolo Montero, attualmente alla guida dell'Under 19. La formazione Primavera ha un match ininfluente nella giornata di domani, a Frosinone: il tecnico è partito con i suoi ragazzi - calcio d'inizio alle 11 -, ma resta il prescelto della dirigenza. 

    ALLA SCOPERTA DEL MONTERO ALLENATORE

    PACE FATTA CON VACIAGO - Dopo l'allenamento della mattinata, è arrivata la comunicazione all'ANSA del chiarimento con Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, dopo il durissimo confronto di mercoledì sera: "Con riferimento ai fatti avvenuti nel post gara di Atalanta-Juventus e riguardo al 'botta e risposta' mediatico tra loro intercorso ieri, l'allenatore Massimiliano Allegri ed il direttore di Tuttosport Guido Vaciago dichiarano che, dopo essersi parlati, hanno risolto l'incresciosa situazione che li ha riguardati ed hanno definito ogni loro questione con spirito di collaborazione e senso di responsabilità. Massimiliano Allegri si è rammaricato per quanto accaduto mercoledì notte, spiegando che non intendeva affatto minacciare o insultare Guido Vaciago. Così si è ristabilito tra loro quel clima di cordialità, distensione e massimo rispetto umano e professionale che sempre vi è stato”.

    LA GIORNATA DI IERI - A prescindere dall'accordo tra Allegri e la società - ancora da capire, tutto da trovare - il tecnico non sarà in panchina per queste ultime due partite di campionato contro Bologna e Monza. L'irritazione della dirigenza per quanto visto allo stadio Olimpico è stata troppo forte, i gesti di Max troppo emblematici. La stessa contro-risposta dell'avvocato di Allegri alla spiegazione di Vaciago non è stata concordata con la società, ulteriore segno dello scollamento totale tra le parti. Ieri l'allenatore è rimasto nella sua casa torinese, in attesa di un segnale, di una telefonata, di una comunicazione: non è arrivato nulla. Se non un grosso rumore di sottofondo, il vociare di un addio che alla Continassa avevano già in mente da mesi, non certamente con queste modalità, con questi tempi. 

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