AFP/Getty Images
Valencia pieno di debiti e a rischio crac, scatta la denuncia contro Jorge Mendes e Peter Lim
È un resa dei conti in tutti i sensi. Perché il livello dello scontro ha raggiunto il suo massimo, ma soprattutto perché i numeri del CF Valencia proprio non tornano. Anzi, a guardarli da vicino suscitano panico. Come testimonia il debito certificato dall'ultimo esercizio di bilancio disponibile, quello chiuso al 30 giugno 2019, giunto a quota 563 milioni di euro. E come drammaticamente ha confermato la recente notizia sul mancato pagamento degli stipendi ai calciatori, che a un dato momento ha fatto paventare la retrocessione amministrativa della squadra in Segunda B. Un'ipotesi che almeno per il momento si è rivelata non realistica, ma potrebbe ripresentarsi alla fine della stagione 2020-21.
Tutto ciò ha spinto un azionista ed ex consigliere del club, Antonio Sesé, a presentare una denuncia penale contro coloro che ritiene i responsabili di una pessima gestione dalle conseguenze potenzialmente devastanti per il club. Le accuse ipotizzate sono: amministrazione infedele, imposizione di accordi abusivi, corruzione in affari privati e riciclaggio. Con due soggetti che in modo particolare vengono indicati da Sesé come i principali colpevoli della situazione: Peter Lim, il miliardario singaporiano che ha comprato il club nel 2014, e Jorge Mendes, la cui relazione con Lim è talmente stretta da avere indotto il super-agente portoghese a volerlo come testimone in occasione delle nozze con rito religioso, che nell'estate 2015 hanno ulteriormente cementato l'unione con Sandra Barbosa.
Nella denuncia stilata dallo studio legale Durán & Durán, i due vengono accusati di avere condotto il club verso la rovina, con particolare enfasi su una gestione dei trasferimenti di calciatori troppo sbilanciata verso gli interessi della Gestifute di Jorge Mendes. Riguardo a quest'ultimo aspetto, le evidenze sono impietose, così come le cifre. Antonio Sesé parla di oltre 700 milioni di euro movimentati durante il periodo iniziato con l'acquisizione del club da parte di Lim e di ben 94 milioni di euro spesi in commissioni. Quanta parte di questo flusso è stato intercettato da Mendes? Molto più di quello che farebbe pensare il coinvolgimento ufficiale di Gestifute. Perché in realtà Mendes è stato il principale riferimento di Lim per le operazioni di calciomercato. Comprese molte fra quelle in cui non figurava come agente coinvolto.
Per esempio, quella che nell'estate 2015 ha portato a Valencia il difensore svizzero-tunisino Aymen Abdennour. La carriera di Abdennour non è mai stata gestita da Mendes. Eppure nel giorno in cui l'ingaggio del difensore è stato ufficializzato dal club spagnolo, Mendes stava lì ansioso di farsi fotografare assieme al calciatore e al suo agente Kader. Tutto quanto accadeva a margine di un trasferimento caratterizzato da un passaggio che ha lasciato perplessi gli operatori dell'informazione, e di cui noi di Calciomercato.com abbiamo dato immediato riferimento. È accaduto durante la conferenza stampa di presentazione del calciatore quando la presidentessa Lay Hoon Chan, manager di fiducia di Peter Lim, ha rifiutato di rispondere a domande sul costo per l'acquisizione dei diritti del calciatore, accampando la necessità di “non compromettere il club”. La bizzarra riservatezza su quel movimento di mercato è stata parte soltanto minima di uno stile di gestione del club che porta al rovinoso stato attuale.
Quanto alla menzionata Lay Hoon Chan, fa parte della lista di denunciati da Sesé, che oltre a Lim e Mendes comprende Anil Murthy (altra persona di fiducia messa da Lim a capo del club), Gestifute e Meriton Holdings. Quest'ultima è la società con sede a Hong Kong usata da Lim per comprare il Valencia, ma anche a suo tempo per acquisire dal Benfica i diritti economici dei calciatori Rodrigo e André Gomes prima ancora che la trattativa per comprare il Valencia andasse a conclusione. Altri tempi, quelli. Fanno parte di una lunga vicenda che abbiamo deciso di raccontarvi poco a poco, nei giorni e nelle settimane che verranno, perché riteniamo sia esemplare della follia da finanziarizzazione che si è impadronita del calcio.
Per il momento, rimane da dire che durante questa estate il Valencia è impegnato soprattutto a cedere calciatori. O a perderli. Sono partiti Ferrán Torres, Dani Parejo, Francis Coquelin. L'ultimo in ordine di tempo è Pascu, all'anagrafe José Pascual Alba, prodotto della cantera acquisito a costo zero dagli olandesi dell'ADO Den Haag. E mentre registrano l'impoverimento tecnico andare di pari passo con quello economico, i tifosi del Valencia devono sorbirsi pure le insolenze di Kim Lim, figlia del proprietario nonché influencer (un'altra...). Nelle scorse settimane, su Instagram, la ragazza si è lasciata andare a un commento di risposta contro la rabbia dei tifosi valenciani: “Il club è nostro e ci possiamo fare quello che vogliamo senza che nessuno possa dire nulla”. Scontato che si scatenasse la polemica, cui Kim Lim ha tentato di porre argine dando una giustificazione del post precedente: “Mi sono schierata dalla parte di mio padre e della razza cinese”. No comment.
@pippoevai
Tutto ciò ha spinto un azionista ed ex consigliere del club, Antonio Sesé, a presentare una denuncia penale contro coloro che ritiene i responsabili di una pessima gestione dalle conseguenze potenzialmente devastanti per il club. Le accuse ipotizzate sono: amministrazione infedele, imposizione di accordi abusivi, corruzione in affari privati e riciclaggio. Con due soggetti che in modo particolare vengono indicati da Sesé come i principali colpevoli della situazione: Peter Lim, il miliardario singaporiano che ha comprato il club nel 2014, e Jorge Mendes, la cui relazione con Lim è talmente stretta da avere indotto il super-agente portoghese a volerlo come testimone in occasione delle nozze con rito religioso, che nell'estate 2015 hanno ulteriormente cementato l'unione con Sandra Barbosa.
Nella denuncia stilata dallo studio legale Durán & Durán, i due vengono accusati di avere condotto il club verso la rovina, con particolare enfasi su una gestione dei trasferimenti di calciatori troppo sbilanciata verso gli interessi della Gestifute di Jorge Mendes. Riguardo a quest'ultimo aspetto, le evidenze sono impietose, così come le cifre. Antonio Sesé parla di oltre 700 milioni di euro movimentati durante il periodo iniziato con l'acquisizione del club da parte di Lim e di ben 94 milioni di euro spesi in commissioni. Quanta parte di questo flusso è stato intercettato da Mendes? Molto più di quello che farebbe pensare il coinvolgimento ufficiale di Gestifute. Perché in realtà Mendes è stato il principale riferimento di Lim per le operazioni di calciomercato. Comprese molte fra quelle in cui non figurava come agente coinvolto.
Per esempio, quella che nell'estate 2015 ha portato a Valencia il difensore svizzero-tunisino Aymen Abdennour. La carriera di Abdennour non è mai stata gestita da Mendes. Eppure nel giorno in cui l'ingaggio del difensore è stato ufficializzato dal club spagnolo, Mendes stava lì ansioso di farsi fotografare assieme al calciatore e al suo agente Kader. Tutto quanto accadeva a margine di un trasferimento caratterizzato da un passaggio che ha lasciato perplessi gli operatori dell'informazione, e di cui noi di Calciomercato.com abbiamo dato immediato riferimento. È accaduto durante la conferenza stampa di presentazione del calciatore quando la presidentessa Lay Hoon Chan, manager di fiducia di Peter Lim, ha rifiutato di rispondere a domande sul costo per l'acquisizione dei diritti del calciatore, accampando la necessità di “non compromettere il club”. La bizzarra riservatezza su quel movimento di mercato è stata parte soltanto minima di uno stile di gestione del club che porta al rovinoso stato attuale.
Quanto alla menzionata Lay Hoon Chan, fa parte della lista di denunciati da Sesé, che oltre a Lim e Mendes comprende Anil Murthy (altra persona di fiducia messa da Lim a capo del club), Gestifute e Meriton Holdings. Quest'ultima è la società con sede a Hong Kong usata da Lim per comprare il Valencia, ma anche a suo tempo per acquisire dal Benfica i diritti economici dei calciatori Rodrigo e André Gomes prima ancora che la trattativa per comprare il Valencia andasse a conclusione. Altri tempi, quelli. Fanno parte di una lunga vicenda che abbiamo deciso di raccontarvi poco a poco, nei giorni e nelle settimane che verranno, perché riteniamo sia esemplare della follia da finanziarizzazione che si è impadronita del calcio.
Per il momento, rimane da dire che durante questa estate il Valencia è impegnato soprattutto a cedere calciatori. O a perderli. Sono partiti Ferrán Torres, Dani Parejo, Francis Coquelin. L'ultimo in ordine di tempo è Pascu, all'anagrafe José Pascual Alba, prodotto della cantera acquisito a costo zero dagli olandesi dell'ADO Den Haag. E mentre registrano l'impoverimento tecnico andare di pari passo con quello economico, i tifosi del Valencia devono sorbirsi pure le insolenze di Kim Lim, figlia del proprietario nonché influencer (un'altra...). Nelle scorse settimane, su Instagram, la ragazza si è lasciata andare a un commento di risposta contro la rabbia dei tifosi valenciani: “Il club è nostro e ci possiamo fare quello che vogliamo senza che nessuno possa dire nulla”. Scontato che si scatenasse la polemica, cui Kim Lim ha tentato di porre argine dando una giustificazione del post precedente: “Mi sono schierata dalla parte di mio padre e della razza cinese”. No comment.
@pippoevai