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Thiago Motta-Juventus, situazione bloccata anche dal Mondiale per club: poco tempo per una rivoluzione
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RAGIONAMENTI IN CORSO - Nel calderone dei ragionamenti, il capo dell'area sportiva bianconera deve capire quanto e come mettere mano alla Juve che verrà, senza però avere oggi gli elementi per poter programmare. Del resto, tra andare o meno in Champions League passa una differenza enorme. E pure cambiare a fine annata non è che sia altamente scontato. Lo scenario più plausibile? Se sarà rivoluzione, allora sarà con un traghettatore al Mondiale, così da consegnare successivamente la squadra al potenziale e possibile nuovo allenatore.
SCENARIO PEGGIORE - E' uno scenario a cui, oggi, la Juventus intera non vuole pensare. Sembrerà pur inevitabile, ma aprirebbe a decisioni decisamente drastiche e per questo ben lontane dai piani iniziali di Giuntoli e compagnia. Sarebbe lo scenario peggiore, quello in cui salterebbe non solo il piano originario e cioè il progetto triennale di Motta, ma anche l'idea di affrontare il Mondiale da mina vagante, per capire com'è, per testarsi, per immaginarsi persino di fare un buon cammino. Tutto tornerebbe a essere in discussione, il futuro della Juve in primis.
15 MILIONI - Certo, non è che cambi poi così tanto per la squadra bianconera. Oggi sono stati ufficializzati i premi di partecipazione: 15 milioni di euro, vale dunque il doppio di una Coppa Italia, e decisamente lontana dai 50 milioni emersi dalle prime indiscrezioni. Si potrebbe, ecco, valutare persino l'ipotesi di consegnare al trofeo una Juventus diversa da quella che poi sarà. Con un traghettatore in panchina. Con poche ambizioni. Con poche certezze. Quelle, ben più concretamente, saranno delegate alla prossima stagione.
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