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San Siro, chi paga il restyling in vista dell'Olimpiade del 2026? E' tutto uno scaricabarile
Del tema si è tornati a parlare ieri pomeriggio in Consiglio comunale grazie a una Domanda a risposta immediata presentata dal presidente della commissione Olimpiadi Alessandro Giungi (Pd). La risposta dell’assessora comunale allo Sport Martina Riva esprime una posizione opposta rispetto a quella di Malagò: «Allo stato non sono previsti lavori di adeguamento per lo stadio di San Siro per ospitare la cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici e paralimpici del 2026, né specifiche richieste sono pervenute dagli organismi internazionali alla data odierna. A margine della recente visita della Commissione di Coordinamento del Cio si è parlato di possibili allestimenti temporanei per adeguamento alle necessità olimpiche e per migliorare la fruibilità dell’impianto in funzione dello specifico utilizzo per la Cerimonia di apertura a carico della Fondazione Milano Cortina 2026. Si parla di piattaforme per le televisioni, montacarichi, ascensori, tutte strutture temporanee in vista della cerimonia di apertura».
Allestimenti temporanei a carico della Fondazione Milano-Cortina, non del Comune. Ieri sera, da Palazzo Marino, precisavano che l’accordo tra le due parti c’è e a pagare le spese sarà la Fondazione. La cosa la si scoprirà più avanti. Sempre sul fronte San Siro, Riva sottolinea che «nelle prossime settimane arriverà un provvedimento che chiuderà il processo del dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio di Milan e Inter, come previsto dalla legge. Dunque, entro la scadenza» del 19 novembre.
Il discorso è diverso invece per quanto riguarda la delibera con cui la Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala dovrebbe dichiarare l’interesse pubblico per il progetto di Inter e Milan. Il primo cittadino vuole aspettare finché non sarà chiaro se il vincolo sul Meazza sarà messo o no.